Un giorno aveva scoperto finalmente il senso di tutto quel guardare dalla finestra accanto. Sapeva che nulla la teneva di là da quella vista appena intorpidita da una tendina bianca coi ricami in pizzo. La sua giornata scorreva sempre uguale, nessuno aveva ad aspettarla, perciò dalla mattina sorseggiando quel caffè bollente, fino alla sera mentre un panino consumava tra la televisione e la finestra, guardava sempre di là della sua casa.
Un giorno dicevo, scoprì quel senso che sta dietro alle cose tutte senza che mai se lo fosse domandato. E' proprio vero che l'ovvio sta dietro alle nostre porte, basta aprirle lentamente e il tutto poi si avvera. Il senso era di lei che se l'era perso da quando una mattina non s'era più svegliata, e non l'aveva fatto perché pensava fosse giusto assecondare chi sta dietro alle sue cose cercando ricompensa. E' proprio una cosa brutta prendere da chi non ha più niente in cambio. No, non aveva proprio pensato a questo e quello, aveva semplicemente riconosciuto che ognuno è degno di se stesso. Poi c'erano gli altri, e quelli sono tanti, così li aveva presi in blocco e li aveva licenziati. Nella sua mente restava dunque il vuoto, per questo della scelta nessuno è mai contento.
E lei non si chiedeva più da un pezzo, tirava dritto per la sua strada e basta, lasciava al vento la voglia di soffiare, di domandarsi se poi avesse fatto danno. Lei semplicemente stava tra quelle mura senza neanche un quadro, col mondo fuori solo per essere guardato.
Il giorno del suo senso, quello di quando comprese del suo gesto non fece nulla per cambiare il verso, la direzione, la svolta ed il suo sguardo, lasciò semplicemente che la polvere si posasse leggera su ogni dove e rimanesse intatta.