E come sempre a settembre il mare colore dell'argento cambiava d'improvviso la sua scena. Lei lo sentiva prima che lui arrivasse, sapeva già che lo avrebbe trovato cambiato. Gli si sedeva accanto, lasciava che le onde toccassero le sue gambe e poi allargava le braccia e lo stringeva in un profondo abbraccio.
Era il suo saluto al mare, lo ringraziava d'averle dato emozioni forti, aspettava sempre di farlo la mattina all'alba quando il mondo dormendo non si sarebbe accorto di lei che s'inchinava.
Ma in quella borgata lo sapevano eccome, un giorno un pescatore se n'era accorto mentre faceva quel suo inchino strano, l'aveva guardata per tutto quanto il tempo con gran rispetto ed una commozione fino alle lacrime e poi in gran silenzio s'era allontanato.
Solo tornando a casa aveva incontrato un amico e gliene aveva parlato. Così da quel giorno tutti sapevano e tuttavia nessuno diceva.
Ma nel settembre di quell'anno qualcuno parlò, cominciò a gridare veramente perché lei potesse essere salvata mentre il mare se l'ingoiava. Purtroppo non riuscirono a salvarla. Non riemerse mai, e fu leggenda, sì, di lei si parlò, di quella donna minuta che s'inchinava al mare e lo abbracciava. Il mare invece non la restituì, la tenne stretta a sé e non la lasciò andare mai.
