E lo faresti tu di andare in giro senza pił una meta, saltando i pasti come fosse giusto, e preoccuparti solo di sopravvivere con le tue mani in tasca prima che faccia buio, prima che il sole ceda a quel tuo passo stanco per avere camminato? Saresti tu, capace di ogni dove quando ai tuoi piedi gonfi non trovi pił rimedio, ed il dolore sfonda le tue ossa, andare oltre come fossi treno e non fermarti mai ad una stazione di sollievo?
E lo faresti di non guardare pił avendo il mai che trita le tue orecchie e quelle grida di chi su quella spiaggia hai lasciato, e non ricordi i volti, e segni il viso con lacrime e sospiro? Saresti tu che parli a pił non posso, che ti rivolgi e guardi zingari di poco conto, saresti forse gentile dentro al cuore quando il lamento del figlio senza vita resta nella tua mente come un marchio a fuoco che brucia ancora come cenere in un pozzo? E ancora tu saresti libero e vivo nella nebbia di quei pensieri strani, quelli che quando la fame avanza non fanno pił parlare, non riconoscono l'uomo e lo trasformano in una bestia?
E' vero, saresti e sei mentre di lą c'č il mare e non si vede sole, nemmeno l'ombra o un mito da sfatare, c'č solo blu ed il suo immenso vuoto quello che uno respira mentre l'altro muore.