Andava piano come una lumaca su per la salita di una città vecchia, ogni tanto si guardava indietro e un panorama si stagliava contro, contro quel sole che insolente illuminava vicoli, case, piazze e gente piccola come una formica. E poi ritornava a camminare guardando avanti la strada che saliva in cima, nemmeno un cane, neanche uno squallido passante. E più saliva e più la cima si spostava, quando sarebbe giunta alla fine della strada?
Se penso ancora non arrivo mai, così fermò il suo passo per scorgere il panorama. E fu allora che vide ogni finestra un fiore, il gatto nero insieme ai suoi micetti accoccolati tutti intorno ad una sedia vecchia, un uomo col bastone, la donna con un fazzoletto a fiori in testa, un bimbo con i suoi compagni giocare con la palla, e un carretto spinto da un cavallo ambrato.
E proprio lì tra quella casa bianca e un campanile grigio c'era una donna dai capelli rossi e tra le mani stoffe colorate, a fiori e trasparenti. Era un mercato forse, più in là collane e pietre luccicanti, e poi un banchetto con mele e arance di stagione.
Distolse lo sguardo per continuare e vide subito ch'era arrivata in cima, da lì poteva dominare finalmente la scena.