Autore Topic: La deriva politica della sinistra renziana  (Letto 1356 volte)

Faber

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La deriva politica della sinistra renziana
« il: Ottobre 21, 2014, 18:19:23 »
Osservando da comune cittadino la politica nazionale, attraverso gli interventi dei suoi rappresentanti nel corso delle diverse trasmissioni "dedicate", che si possono vedere quasi ogni sera nei canali free del digitale terrestre, mi sovviene un pensiero, o meglio una riflessione che scatena in me un senso di "smarrimento politico-ideologico". Mi spego meglio, e lo farò facendo riferimento al testo di una canzone, passata praticamente alla storia della musica italiana, del grande e compianto Giorgio Gaber, il quale da grande osservatore qual'era si chiedeva seraficamente "Ove fosse la sinistra" ma, allo stesso modo, "dov'era la destra" (ovviamente facendo riferimento alla politica nazionale di quegli anni (fine anni "70). Sono dell'idea che il Maestro Gaber vedesse ben al di là di quanto volesse far credere, ovvero lui già allora poteva intravedere uno "smarrimento" delle ideologie della sinistra italiana, verso una "deriva", non solo ideologica, dela partiti della sinistra storica, verso la zona "moderata" del centro destra nazionale. In definitiva, non capisco l'attuale politica del Presidente Renzi, come non comprendo la presa di posizione dei sindacati, non solo riguardo il tanto discusso e vituperato Art.18, ma anche riguardo la Legge di stabilità 2015, che nella attuale formulazione all'approvazione della Commissione europea prevede tagli trasversali pari a ben 35 mld. di Euro che, sostanzialmente, impoveriranno le regioni e, inesorabilmente, i comuni i quali non saranno più nelle condizioni di assicurare i servizi ai cittadini. Mi chiedo: verso dove si spinge la politica renziana? Esiste una condivisione dei sindacati? E se si, qual'è la posizione al riguardo dei partiti del centro destra? La deriva del PD verso il centro destra è in corso d'opera e, nel suo "vagare" alla ricerca di consensi da parte di parlamentari "incerti" o pronti a saltare sul carro del più forte, cambia forma e sostanza. Sino a causare gli scontri di piazza, avvenuti di recente nella Torino della Fiat, nella città del sindacato dei metalmeccanici della FIOM e della sinistra storica. Il Presidente Chiamparino, già sindaco della regal Torino, sembra una figura sempre più sbiadita, nel tentativo, mal riuscito, di difendere posizioni non difendibili e non più sostenibili, sopratutto con riferimento all'ideologia del suo partito di provenienza, il PCI. Non si possono servire due padroni o due ideologie, quando questi sono contrapposti nei fatti ma, soprattutto, dalla storia.
« Ultima modifica: Ottobre 21, 2014, 18:27:36 da Faber »
"Tutte le anime sono immortali. Ma le anime dei giusti sono immortali e divine" Socrate

L'uomo non può creare nessuna opera che sopravviva ad un libro

Birik

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Re:La deriva politica della sinistra renziana
« Risposta #1 il: Ottobre 21, 2014, 23:50:28 »
Quando l'ideologia si appiattisce e si fonde in un unico pensiero, quando la classe politica si protegge dal popolo, una sola frase: hasta la revolution, siempre!

ectobius

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Re:La deriva politica della sinistra renziana
« Risposta #2 il: Ottobre 22, 2014, 06:47:50 »
La revolution di grillega? Vedo che, tutto sommato, c'è ancora chi si appassiona alla politica... io non ci riesco più... sono  nemmeno anarchico, solo schifato al punto tale che non riesco a seguire nemmeno il telegiornale, pur con l'apparecchio acceso.

Birik

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Re:La deriva politica della sinistra renziana
« Risposta #3 il: Ottobre 22, 2014, 11:59:12 »
Mah in quella non credo tanto, anche se al momento non vedo altro. Non mi piace la sottile piega destroide del movimento: espulsioni dei non allineati, mancanza di dialogo al suo interno e cieca obbedienza ai capi. Preferirei un nuovo"Che" che non c'è.

Annabel

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Re:La deriva politica della sinistra renziana
« Risposta #4 il: Ottobre 28, 2014, 14:12:08 »
La revolution di grillega? Vedo che, tutto sommato, c'è ancora chi si appassiona alla politica... io non ci riesco più... sono  nemmeno anarchico, solo schifato al punto tale che non riesco a seguire nemmeno il telegiornale, pur con l'apparecchio acceso.
E questo è tipico dell'italiano medio degli ultimi 40 anni con la pancia ancora piena, senza voglia di scomodarsi e sporcarsi le mani e senza coraggio. A parlare, sparlare e criticare siamo tutti bravi,  poi molti scappano all'estero, esattamente come gli immigrati che arrivano da noi. Invece bisogna lottare, costi quel che costi, scendere nelle piazze ed incazzarsi (veramente), alzare la voce ed essere pure violenti se occorre; caspita, l'hanno imparato persino i tanti clandestini immigrati che le organizzazioni malavitose fanno venire in Italia... e noi italiani non sappiamo più farlo? Alzando la voce e con gesti violenti gli immigrati stanno ottenendo tutto e gratis e a noi non solo ci gravano di tasse ma ci tolgono servizi anche importanti. Siamo dunque diventati così scemi? Forse sì, ci  hanno talmente lavato il cervello con lo spauracchio della destra "brutta" e "cattiva" o del comunismo "brutto" e "cattivo" che non sappiamo più essere seri, risoluti, schietti, fermi, chiari ed autorevoli. Temiamo ogni forma di autorità e di rispetto delle regole; ma, senza un minimo di autorità e di rispetto delle regole la situazione diventa quella che è e così rimane, è inutile e stupido illudersi ancora.  I politici non appena vanno al governo fanno quello che vogliono e ciò che gli viene chiesto dall'estero, dall'Europa e non ciò che è giusto e conveniente per chi li ha votati. Occorre quindi qualcosa, una Forza, un Movimento che sdradichi quel meccanismo ma che allo stesso tempo sia in grado di prendere in mano le redini e attuare decisioni e scelte chiare ed opportune per il bene del Paese, dell'Italia, senza timori e senza buonismi. Il Movimento grillino è stato in grado di realizzare parzialmente solo la prima fase poi si è un tantino arenato perché non è facile prendere decisioni forti e risolutive, che vadano bene per tutti nel marasma di convenienze, corruzioni e parassitismi in cui viviamo e con le idee un pò confuse che ci ritroviamo. Non è facile, occorre preparazione e uomini capaci, intelligenti, di buon spessore morale e di buona volontà. Quindi non vi arrendete, non vi scoraggiate, ma armatevi di pazienza e coraggio poiché il "nemico" è forte e non soccomberà se non si combatterà ad armi pari: coraggio, forza e perseveranza.   

La destra? E magari ci fosse una destra, vera, seria, propositiva, coraggiosa! Non c'è né destra né sinista, vedo solo un pagliaccesco e sfacciato luridume.

Renzi? Un Berlusconi in versione sinistroide.
« Ultima modifica: Ottobre 29, 2014, 01:26:46 da Annabel »

ninag

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Re:La deriva politica della sinistra renziana
« Risposta #5 il: Giugno 02, 2015, 15:36:51 »
Arlecchino, servo dei due padroni, o meglio... fossero solo due :(