“Sensazioni”: sono le risposte psicofisiche agli stimoli sensoriali che percepiamo.
“Percezioni”: sono invece le elaborazioni mentali delle informazioni sensoriali che ci provengono dai sensi.
“Realtà”: indica ciò che esiste.
"Verità": dal latino “veritas”, denota la coerenza con un dato o una realtà oggettiva, o la proprietà di ciò che esiste in senso assoluto e non può essere falso. Nella lingua greca la parola “verità” viene di solito tradotta con il termine Aletheia: indica lo “svelamento”, il “non essere nascosto”, implica l’evidenza, la realtà.
Realtà e verità, due concetti sui quali hanno riflettuto per secoli i filosofi.
Le prime testimonianze di un approccio allo studio della realtà che si possa definire filosofico risalgono al VII secolo a.C. con Talete di Mileto e alcuni suoi allievi, come Anassimandro e Anassimene, i quali cercavano spiegazioni razionali ai fenomeni naturali, senza il condizionamento religioso e mitologico.
I principali argomenti di dibattito riguardano sia la definizione e l'identificazione della verità, secondo una prospettiva ontologica, sia i criteri per conseguire tale verità, attinenti all'ambito gnoseologico, che può coinvolgere anche l'aspetto etico, essendo collegato con l'esigenza di onestà intellettuale, buona fede e sincerità.
L’antico filosofo Parmenide di Elea contrapponeva la verità all'errore, diceva che per decidere sulla verità o falsità è necessario osservare la realtà al di là del nostro pensiero soggetto a condizionamenti. Il pensiero è l'attività della mente, un processo che si esplica nella formazione delle idee, dei concetti, della coscienza, dell'immaginazione, dei desideri, della critica, del giudizio, e di ogni raffigurazione del mondo; può essere sia conscio che inconscio.
Pensiero è un termine che deriva dal latino pensum (participio del verbo pendere: "pesare"), usato per indicare il quantitativo di lana che veniva "pesata" e poi consegnata alle filatrici per la lavorazione. Il "pensum" era quindi la materia prima, più grezza, designante metaforicamente un elemento o un tema che doveva essere secondariamente trattato, elaborato, dandogli così una nuova forma.
Da quanto detto scaturisce che nessuno ha la visione complessiva dei fatti, perciò tutti hanno una propria verità, che può essere condivisa o meno.
La Verità è soggettiva, dipende dalla propria visione delle cose, mentre la Realtà è oggettiva.
Verità non è sinonimo di certezza. Verità non è sinonimo di sincerità. Una persona può essere sincera e tuttavia dare un'informazione errata.
Accorgersi che è possibile sbagliare giudizi e ragionamenti ha motivato i filosofi a cercare un criterio per distinguere tra la verità e la falsità delle cose. Le risposte al problema date nel corso dei secoli sono oggetto della disciplina filosofica nota come “logica”, dal greco “logos” (= discorso, ragione, argomento), da cui “logiké”: studio dell’argomentazione, del ragionamento, dei procedimenti per capire la validità o non validità dei concetti, della critica, del giudizio.