Autore Topic: Sylvia Plath  (Letto 425 volte)

presenza

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Sylvia Plath
« il: Novembre 02, 2014, 15:42:55 »
Il lo so io non scrivo poesie, esse sono da sempre come fiori in un prato. Stanno lì, naturali, nascono spontanei, poi qualcuno li osserva e ne coglie la bellezza.

Ecco questo è un fiore, era ed è Sylvia Plath:

Io sono verticale
Ma preferirei essere orizzontale.
Non sono un albero con radici nel suolo
succhiante minerali e amore materno
così da poter brillare di foglie a ogni marzo,
né sono la beltà di un'aiuola
ultradipinta che susciti grida di meraviglia,
senza sapere che presto dovrò perdere i miei petali.
Confronto a me, un albero è immortale
e la cima di un fiore, non alta, ma più clamorosa:
dell'uno la lunga vita, dell'altra mi manca l'audacia.

Stasera, all'infinitesimo lume delle stelle,
alberi e fiori hanno sparso i loro freddi profumi.
Ci passo in mezzo ma nessuno di loro ne fa caso.
A volte io penso che mentre dormo
forse assomiglio a loro nel modo piu' perfetto -
con i miei pensieri andati in nebbia.
Stare sdraiata è per me piu' naturale.
Allora il cielo ed io siamo in aperto colloquio,
e sarò utile il giorno che resto sdraiata per sempre:
finalmente gli alberi mi toccheranno, i fiori avranno tempo per me.

Pubblicata nell'estate del 1961 nel "Critial Quarterly" e inclusa in Crossing the Water. Nel testo originale si può apprezzare la struttura: due strofe di 10 versi con rime baciate.
 

ninag

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Re:Sylvia Plath
« Risposta #1 il: Novembre 08, 2014, 17:34:15 »
Una poesia splendida!