C'era una volta una donna e la sua gatta, stavano insieme da più di dodici anni. Era un amore, il loro, fatto d'intesa e abbracci, di comprensione e spazio tra le parti. Quella era vita fatta di tanti e piccoli momenti, il miagolio diverso ad ogni occasione, e la zampetta in segno di effusione, e se di poco era comunque una frande comunicazione.
Un giorno dei più neri, la donna scese al mercato e al ritorno la sua bella gatta non c'era ad aspettarla. Chissà dove sarà andata, che strano questo posto vuoto.
Il tempo poi si mette in mezzo e se il silenzio sovrana allora si può stare tranquilli, se invece irrompe in mezzo con un arma e lo rompe come una vetrata, allora è certo ciò che è successo.
Infatti la gatta gliel' avevano ammazzata, che importa sapere se il pirata della strada, un cane, o una volpe al suo passaggio? Ciò che rimaneva era in strada, senza più vita, senza più ciò ch'era stata. La donna pianse, e pianse a più non posso, se giusto o no ormai era successo. Un ricordo allora, e a quello tese tutta la sua mano, perché potesse accompagnare la fine di quel rapporto ch'era stato di calore umano.