Quale futuro?
Non avanzo sicuro
oltre il limite dal tempo creato,
solo dal destino sconosciuto.
Ho sul passato riflettuto,
dal presente imparato,
sul domani c’è un muro.
Quanto noi progettiamo,
è per tutti progresso e benessere,
sopra civiltà e pace.
Ma dove il denaro è rapace,
e il tornaconto un dovere,
niente di questo, noi raccogliamo.
Ecco uomo il vero risultato,
dove sei padrone e giudice
di quanto finora hai fatto.
Niente pietà del prossimo sopraffatto,
nulla scuote le coscenze sudice,
mai sei cambiato.
Ho pescato tra le cose del mio periodo infantile, vincolato e oppresso... Era il 1997. Comunque il messaggio intrinseco è chiaro...