Ingredienti:
1/2 bicchiere di vino bianco secco
Un cucchiaio di semi di finocchio
Due cucchiai di olio di semi ( arachide o girasole, quello evo conferisce un sapore un po' forte e l'olio di soia o di semi vari conferisce un sapore orrendo)
300 gr. di farina
150 gr. di zucchero
(facoltativo: una puntina -1/4 di cucchiaino da caffè- di bicarbonato da utilizzare come agente lievitante ma alcuni preferiscono NON utilizzarlo. Le ciambelline vengono bene anche SENZA lievito)
Farina per consolidare ulteriormente il composto e per impastare, un cucchiaio di zucchero da mettere come guarnizione sulle ciambelline.
Mettere i semi di finocchio in infusione nel vino per almeno mezz'ora
Disporre farina e zucchero in una ciotola e con l'ausilio di una forchetta miscelare le due polveri sino ad ottenere una polvere unica.
Aggiungere l'olio, il vino coi semini, miscelare il tutto con la forchetta. Continuare ad impastare a mano aggiungendo eventualmente un cucchiaio di farina all'impasto sino a quando questo non perda l'adesività. Deporre il panetto dell'impasto su un piano di lavoro, suddividerlo in parti ciascuna delle quali verrà lavorata sino a formare un tubetto di pasta dello spessore di un centimetro, un centimetro e mezzo. In un angolo del piano di lavoro , al di fuori dell'area che utilizzeremo per lavorare l'impasto, disporre un cucchiaio da minestra di zucchero semolato che utilizzeremo per guarnire.
Tagliare il tubetto in pezzi lunghi una decina di cm che verranno trasformati in ciambelline unendone le estremità e schiacciandole assieme.
Mettiamo della carta da forno su una teglia ( trucchetto per la carta da forno: bagnare la teglia ed il lato della carta che andrà a contatto con la teglia e questa aderirà meglio).
Prima di disporre ogni ciambellina sulla teglia, poggiamola sullo zucchero per guarnire facendo attenzione che il lato zuccherato sia quello che sta in alto, non a contatto con la teglia, che altrimenti lo zucchero brucia , scurisce ed aderisce alla superfice sulla quale la ciambellina poggia. Una cottura in un forno preriscaldato a 180° per la durata di 35 minuti dovrebbe essere sufficiente. Le ciambelline, una volta levate dal forno, freddandosi, dovrebbero addensare la loro consistenza diventando secche e dure, ideali da consumare inzuppate nel vino bianco secco o dolce che sia.
Questo, a condizione che il tutto riesca senza intoppi, era uno dei biscotti che in tempi oramai passati si utilizzava nei locali di mescita del vino a Roma. Gli avventori di questi locali, spacci di vino oramai scomparsi e sostituiti da enoteche evolute che non lasciano più spazio alcuno agli alcolisti e cirrotici di una volta che annegavano nel cannellino o nel frascati le loro delusioni, accompagnavano il vino con queste ciambelline, con tozzetti ( quelli che in Toscana chiamano cantucci), pignolata ( amaretto decorato con pinoli) e, nei casi meno preoccupanti, con panini ai salumi e formaggi o burro ed alici (nelle mescite non veniva effettuata cucina benché in alcuni luoghi fosse diffusa l'abitudine dei " fagottari", quello di portarsi alimenti cotti da casa, in un fagotto). Ovviamente lo scrivente è sopravvissuto all'epoca ed alla cirrosi...