Autore Topic: L'uomo, questo sconosciuto  (Letto 334 volte)

presenza

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L'uomo, questo sconosciuto
« il: Marzo 28, 2014, 17:46:34 »
Non si conosce veramente, non si conosce mai abbastanza, sembra tutto chiaro in un giorno, e il giorno dopo quel tutto è un'altra cosa, ciò che è  in un attimo d'improvviso sembra che una vita intera non basterebbe a contenere.
E siamo noi, e sono gli altri estranei tutti in mezzo a tanti estranei. E ciò che prima sembra conosciuto, domani non è più riconoscibile.
Dove sono i contorni, qual'è il contenuto, e l'odore quello lì, proprio quello, ora non è più quello e come ciechi si avanza su un terreno sconosciuto, quando soltanto ieri sembrava noto anche ad occhi chiusi. Non è abbastanza, non è mai abbastanza, e quando sarà abbastanza? Mai, grida la voce che ognuno ha dentro sé, e almeno quella segue un istinto fatto di fiuto come quello dell'animale attento a non farsi braccare, è guardarsi le spalle è guardarsi attorno e non si scorge più nemmeno il contorno. Abituarci dovremo a questo incerto certo, senza più ripassare ogni volta la stessa linea di contorno, sarà come assaggiare un cibo noto per la prima volta, lo stesso non ha mai il medesimo sapore, e così l'uomo è sempre sconosciuto, a se stesso, agli altri al mondo intero.