non so se in passato sia stato un timido... sicuramente è un po' chiuso e ripiegato in se stesso.... sa di valere, ma teme il giudizio perchè la sua scrittura è molto particolare... soprattutto nei tre romanzi che ti ho nominato (che sono gli unici che io abbia letto di lui), si vede che è estremamente a suo agio perchè parla della sua Taranto, della sua via, dei suoi ricordi mischiandoli alla creazione puramente letteraria, ma tutto questo, ad ora, gli è costato, insieme all'utilizzo del tarantino e dell'uso distorto che ne fanno i ragazzini di quartiere, l'accusa di provincialismo...
in bar blu seves, da quel poco che ne so, si misurava per la prima volta con una terra che, pur avendolo ospitato, non era la sua... quindi, probabilmente, si augurava davvero che tu riuscissi ad apprezzarlo...
nelle presentazioni dei suoi libri ai quali ho assistito, ciò che è emerso, più che la timidezza, è un modo anomalo e personalissimo di essere scrittore (almeno per ciò che significa per la maggior parte degli scrittori odierni)... ama scrivere più di ogni altra cosa al mondo e ritiene che sia l'unica cosa che sappia fare veramente