Gullaime Apollinaire
La nudità dei fiori
La nudité des fleurs
La nudità dei fiori è il loro odore carnale
Che palpita e si eccita come un sesso femminile
E i fiori senza profumo sono vestiti di pudore
Essi prevedono che si vuol violare il loro odore
La nudità del cielo è velata di ali
Di uccelli che planano d'attesa inquieta d'amore e di fortuna
La nudità dei laghi freme per le libellule
Che baciano con azzurre elitre il loro ardore di spume
La nudità dei mari io la adorno di vele
Che esse strazieranno con gesti di raffica
Per svelare il loro corpo allo stupro innamorato di esse
Allo stupro degli annegati ancora irrigiditi d'amore
Per violare il mare vergine dolce e sorpresa
Del rumore dei flutti e delle labbra appassionate
La nudité des fleurs c'est leur odeur chamelle
Qui palpite et s'émeut comme un sexe femelle
Et les fleurs sans parfum sont vêtues par pudeur
Elles prévoient qu'on veut violer leur odeur
La nudité du ciel est voilée par des ailes
D'oiseaux planant d'attente émue d'amour et d'heur
La nudité des lacs frissonne aux demoiselles
Baisant d'élytres bleus leur écumeuse ardeur
La nudité des mers je l'attife de voiles
Qu'elles déchireront en gestes de rafale
Pour dévoiler au stupre aimé d'elles leurs corps
Au stupre des noyés raidis d'amour encore
Pour violer la mer vierge douce et surprise
De la rumeur des flots et des lèvres éprises
Pablo Neruda
Acqua sessuale
Agua sexual
Rotolando a goccioloni soli,
a gocce come denti,
a densi goccioloni di marmellata e sangue,
rotolando a goccioloni,
cade l'acqua,
come una spada in gocce,
come un tagliente fiume vitreo,
cade mordendo,
scuotendo l'asse di simmetria, picchiando sulle costure dell'anima,
rompendo cose abbandonate, infradiciando il buio.
È solamente un soffio, più madido del pianto,
un liquido, un sudore, un olio senza nome,
un movimento acuto,
che diviene, si addensa,
cade l'acqua,
a goccioloni lenti,
verso il suo mare, verso il suo asciutto oceano,
verso il suo flutto senz'acqua.
Vedo l'estate distesa, e un rantolo che esce da un granaio,
cantine, cicale,
città, eccitazioni,
camere, ragazze
che dormono con le mani sul cuore,
che sognano banditi, incendi,
vedo navi,
vedo alberi col midollo
irti come gatti rabbiosi,
vedo sangue, pugnali e calze da donna,
e peli d'uomo,
vedo letti, vedo corridoi dove grida una vergine,
vedo coperte ed organi ed alberghi.
Vedo i sogni silenziosi,
accetto gli ultimi giorni
e anche le origini e anche i ricordi,
come una palpebra atrocemente alzata per forza
sto guardando.
E allora c'è questo suono:
un rumore rosso di ossa,
un incollarsi di carne
e gambe, bionde come spighe, che si allacciano.
Io ascolto in mezzo al fuoco di fila dei baci,
ascolto, turbato tra respiri e singhiozzi.
Sto guardando, ascoltando,
con metà dell'anima in mare e metà dell'anima in terra
e con le due metà guardo il mondo.
E per quanto io chiuda gli occhi e mi copra interamente il cuore,
vedo cadere un'acqua sorda,
a goccioloni sordi.
È un uragano di gelatina,
uno scroscio di sperma e di meduse.
Vedo levarsi un cupo arcobaleno.
Vedo le sue acque attraversare le ossa. Rodando a goterones solos,
a gotas como dientes,
a espesos goterones de mermelada y sangre,
rodando a goterones
cae el agua,
como una espada en gotas,
como un desgarrador río de vidrio,
cae mordiendo,
golpeando el eje de la simetría, pegando en las costuras del alma,
rompiendo cosas abandonadas, empapando lo oscuro.
Solamente es un soplo, más húmedo que el llanto,
un líquido, un sudor, un aceite sin nombre,
un movimiento agudo,
haciéndose, espesándose,
cae el agua,
a goterones lentos,
hacia su mar, hacia su seco océano,
hacia su ola sin agua.
Veo el verano extenso, y un estertor saliendo de un granero,
bodegas, cigarras,
poblaciones, estímulos,
habitaciones, niñas
durmiendo con las manos en el corazón,
soñando con bandidos, con incendios,
veo barcos,
veo árboles de médula
erizados como gatos rabiosos,
veo sangre, puñales y medias de mujer,
y pelos de hombre,
veo camas, veo corredores donde grita una virgen,
veo frazadas y órganos y hoteles.
Veo los sueños sigilosos,
admito los postreros días,
y también los orígenes, y también los recuerdos,
como un párpado atrozmente levantado a la fuerza
estoy mirando.
Y entonces hay este sonido:
un ruido rojo de huesos,
un pegarse de carne,
y piernas amarillas como espigas juntándose.
Yo escucho entre el disparo de los besos,
escucho, sacudido entre respiraciones y sollozos.
Estoy mirando, oyendo,
con la mitad del alma en el mar y la mitad del alma en la tierra,
y con las dos mitades del alma miro el mundo.
Y aunque cierre los ojos y me cubra el corazón enteramente,
veo caer agua sorda,
a goterones sordos.
Es como un huracán de gelatina,
como una catarata de espermas y medusas.
Veo correr un arco iris turbio.
Veo pasar sus aguas a través de los huesos.
Alda Merini
Ci fu spazio nella mia Carne per Te
Ci fu spazio nella mia carne per te,
per te solamente
che volevi l'amplesso dei miei giorni;
un lungo peregrinare segreto
d'amore in amore
di tempio in tempio.
Una rosa mi tremava
sul ciglio delle dita
come se fosse carta di un veliero
e finalmente mi rompesti
le acque squisite della vita.