La memoria è pagina di un libro ormai sfogliato, è una soffitta con ragnatele sparse, polvere e cumuli di cartoni senza più un colore. E poi più niente, nemmeno un mistero da svelare, o un giocattolo rotto da aggiustare. Là dentro non scorgo anima viva, nessuno sul cavallo, a piedi o con un mezzo che sia trattore o cane alla catena. Niente, non c'è niente da fare, perché non c'è nessuno nemmeno all'orizzonte? Il pavimento di legno ormai avvizzito, scricchiola sotto i passi e odora di muffa quella bianca dal sapore antico. Esco allora da quella porta con la cerniera rotta, e l'accosto senza temere che mi cada addosso.