Mi sono fatta tante volte la stessa domanda mentre in macchina tornavo a casa, nei pomeriggi d'estate quando non si sa che fare e il tempo sembra non passare mai. La stessa domanda seduta davanti al caffč della mattina o alla sera prima di addormentarmi e tutto il mondo si rivede come fosse un film a spezzoni. E' vero, mi sono fatta tante volte la stessa domanda perdendo il conto. La stessa mentre scorrono le vite, mentre disegni su fogli di carta colorati a matita si accatastano su ogni sedia libera della cucina, intenta a smistare la biancheria sporca e a ritirare quella gią asciutta, o aspettando che si cuocia la pasta e frattanto sorseggio una birra.
Sempre la stessa mentre aspetto che esca il pane dal forno, mentre guardo la pioggia cadere, i bambini uscire da scuola e le mamme che si affannano ad accompagnarli a tennis. E quando al mare guardo le onde infrangersu sugli scogli neri, tra i giocattoli da riordinare, e le bambole nei loro vestiti sgargianti e assurdi. Mi sono fatta tante volte la stessa domanda guardando la gatta che insegue le lucertole e la mimosa che ondeggia carica dei suoi fiori gialli mentre penso di fare una torta mimosa.