E’ tutta una questione di prezzo. Puoi andare di qua, di là, di sotto, di sopra. Ovunque vai è sempre una questione di prezzo. Dipende tutto da quanto sei disposta a pagare. In ballo c’è sicurezza, successo, amore, felicità.
Cara compagna - ultima arrivata - devi imparare in fretta: meglio correre perché, chi arriva tardi, rischia di non trovare niente. Mi sembri lenta e te lo ripeto: se non ti affretti a correre in alto, rischi che gli altri si prendano tutto. E’ inutile che tu adesso faccia la scontrosa, che ti vada lamentando di questo o di quello… Non ci sono scuse per non impegnarsi. E non parlarmi di libertà: una bella parolina per farci le bollicine, che poi scoppiano plic-ploc. Sei giovane ma dovresti saperlo: la libertà è solo un’illusione.
Provo a parlare a questa nuova compagna, dice di aver capito ma poi fa sempre di testa sua. Dalla sua pelle che sfioro appena si capisce che è proprio junior. Lei si muove – sopra, sotto, di qua, di là – piena di sensualità; i suoi occhi sono belli e lucenti. Magari avessi io il suo aspetto! Oddio, non è così male essere nella maturità; negli anni si perde in bellezza ma si acquisisce qualcos’altro: per quanto mi riguarda, è da un po’ che tutti mi rispettano. Non dico che mi temano, però sanno che la mia parola ha un peso, quello di una vita vissuta sempre con stima e considerazione per me stessa. Se dopo tanti anni la mia anima corre ancora, non è per caso: l’ho voluto e posso sbatterlo in faccia al mondo - ce l’ho fatta nonostante anch’io abbia compiuto tante cazzate!
Vorrei farlo capire a questa nuova compagna che mi fa tenerezza e rabbia con la sua inesperienza: con leggerezza si lancia sopra ogni cosa che attira il suo sguardo. E non c’è puzzo evidente che la fermi; a volte m’irrito a vederla con la faccia a terra: c’è solo da infettarsi là sotto, che ragione c’è a buttarsi con la faccia nella melma?
Prova a rispondermi. Dice il cuore innamorato...
- Bella scusa davvero per cacciarti nei pasticci! Perché se continui a lanciarti in qualsiasi direzione il cuore ti indichi, rischi solo di farti male. Ecco, mettiti pure a correre. Ma dove corri? C’è sempre un muro invisibile che ti aspetta. A te come a tutti, non puoi farci niente. E non provare a saltare il muro che non si vede, lo sai che ti succederebbe una cosa orribile.
Lei non replica, è già dietro a quella pinna gialla, oppure adesso è quella rossa? Non riesco a stare dietro a tutti i suoi amori. E non capisce che questi esseri non sono per lei: tipi che abitano sul fondo a zufolare escrementi. A seguirli lei ci rimetterà la coda – perché lei è di una specie che necessita acqua pura, come me. Come fa a non capirlo?
Perché non vuole ascoltarmi? Sono una che ci è passata tanti anni prima di lei ed è rimasta viva perché… chissà poi perché. Forse solo per dare consigli che nessuno ascolterà mai.
E’ chiaro che sono una che conosce le norme: quando il cicalio vibrante scatta sopra il nostro mondo, so che devo correre di sopra, anche se non si vede ancora niente. Corro sempre e tutti mi rispettano – sono la padrona qua dentro.
Ecco, vedo arrancare la “nuova”. Gli altri la spingono, le dicono che deve farsi da parte. Io sogghigno: quando imparerà a difendersi e a badare a se stessa? La guardo ancora: la pelle è lucida, però la sua coda è già un poco strappata. Non ci vedo dalla rabbia e me la prendo con quelli attorno:
- Sconzola, Termolo, Albo! Andate dietro la pianta e restateci per dieci minuti buoni!
Così li mordo per farmi dare ragione e poi vado da lei che mi lancia un’occhiata di ringraziamento e boccheggia: - Tu sei una piccola luce per me…
- Sveglia bimba, la luce viene alle 8:30. E’ un faro che si accende e ci abbaglia ogni mattino. - così le dico e le faccio cenno di salire in superficie.
Che giochi pure con le bollicine, però quando arriva il momento non deve dimenticare un guizzo di sopra per la pappa, non risparmiando un morso a chi le dà fastidio: questo è il prezzo da pagare qui dentro – una gabbia invisibile - per vivere. E che cazzo, non è difficile da capire!
A sentirmi sbuffare così, lei mi guarda perplessa; ci provo allora in modo diverso: - Il tuo cuore ti appartiene, giovane amica. Tienilo nell’acqua pura e nutrilo ogni giorno.
Lei sgranocchia una scaglietta, ma intanto l’occhietto le corre alle mie spalle. Chissà dove. Chissà verso di chi. Sospiro scuotendo le pinne. Bollicine, Plic-Ploc. Illusioni da junior…
FINE