Autore Topic: Vorrei  (Letto 222 volte)

presenza

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Vorrei
« il: Febbraio 22, 2014, 00:05:21 »
Vorrei che tutto il mondo una mattina si svegliasse e guardandosi allo specchio si vedesse bello, con gli anni suoi migliori, con quell'aria un po' così senza nemmeno un pensiero a fargli compagnia. Vorrei che tutto all'improvviso non ci fosse più e ogni parte ricominciasse da un sospiro, un sorriso e anche di più, di quell'immaginario che ognuno porta dentro senza una ragione, o forse per fare semplice ciò che appare complicato. Vorrei che ad un tratto crescesse avanzando di un passo, quel mondo che sa di tutto scordandosi il sapore. Vorrei che a lui spuntassero due mani e ci tenesse tutti senza lasciarne uno, vorrei che si chiamasse senza bisogno di gridare, e amasse senza bisogno di soffrire. Vorrei quella ferita che si porta appresso come una borsa vecchia, fosse ricucita a mano con l'ago e il filo e avesse un nastro, di quello lucido e di colore chiaro.
Vorrei che ancora non si proiettasse film, di quelli che ogni giorno uccidono le idee, che fossero soltanto sogni e crederci fosse miracolo. Vorrei che avesse posti e fare dappertutto, luci e soggiorni senza mai mentire, limpido e cristallino come il sole al mattino e profumato come il caffè quando si beve per piacere e basta.
Il mondo, tutto, come una palla quando ci giocano i bambini, un parco giochi con le erbette e i fiori. Nessuna attesa e solo la presenza fatta di ciò che è adesso senza pensare al dopo, un attimo e divenire, vissuto nel momento. Vorrei che fosse aria quando entra nei polmoni, un passo di danza e la musica ad accompagnarlo, vorrei che avesse gambe e piedi per camminare, e fare lunghe passeggiate senza stancarsi mai. Vorrei che il mondo ancora e per se stesso, avesse la sua scatola con i ricordi dentro, per riconoscere quanto è più bello adesso, e come la sua storia fosse legata a quel suo aspetto, guardandosi allo specchio...
Vorrei che il mondo tutto avesse niente e si sentisse niente, per vivere semplicemente senza portarsi niente. Solo le pietre, e gli alberi e le spiagge di tutto ciò che è il mare, il suo immenso grande. Vorrei che si guardasse dentro, in fondo alla radice e si scoprisse puro, desideroso di versare pianto, quello di commozione di fronte al suo creato, quello di chi è giusto senza nemmeno dire. Vorrei che non avesse limiti, né spazi e né confini, come una pista bianca per pattinare e correre ed arrossire il volto. Vorrei che una mattina il mondo si svegliasse...
« Ultima modifica: Febbraio 22, 2014, 00:10:40 da presenza »