Il contadino e il professore

[nihil]

Matteo Tosti
 Il contadino e il professore
 Un professore universitario stanco del proprio lavoro intellettuale decide di passare le vacanze in una fattoria. In cambio dell'alloggio farà qualche lavoro manuale.
 
 Il primo giorno il contadino chiede al professore di svuotare il letame in fondo alla stalla e di spargerlo sul campo dietro la fattoria.
 Alla sera quando il contadino ritorna dai campi trova con grande meraviglia il lavoro già fatto.
 
 Il giorno dopo il contadino chiede al professore di raccogliere e contare tutte le balle di fieno presenti nel terreno.
 Alla fine della giornata quando il contadino torna dai campi trova il lavoro perfettamente eseguito.
 
 Il terzo giorno il contadino, vergognandosi del lavoro pesante proposto al professore nei giorni precedenti, gli chiede di dividere le mele grosse dalle mele piccole e di scartare le mele marce.
 
 Quando il contadino alla sera ritorna dai campi, con grande meraviglia, vede che nulla è stato fatto e il professore con in mano una mela che dice:
 - "E' piccola o grossa?".
 
 Morale:
 per spargere merda o per contar balle tutti son capaci, ma quando si tratta di prendere una decisione...

[presenza]

... è vero, quando si tratta di fare una scelta, anche personale, viene meno il coraggio e si punta sempre il dito sull'altro per scaricare la responsabilità.

[piccolofi]

Ma dai, Nihil, come sei tremenda! 
E' che il povero professore, da bravo intellettuale, e' abituato a interrogarsi, e sul concetto di " grosso " e " piccolo " riferito alle mele... casca l'asino.
In realta' se una morale la vogliamo trarre io direi che e' l'esempio di come sia piu' facile agire nella concretezza che non avventurarsi nel pensiero e nel soggettivo.
E' piu' faticoso ma piu' rilassante lavorare con le braccia. La testa invece ci presenta i trabocchetti.   
 

[nihil]