Ho fatto tutto come se fosse di sempre, ogni gesto così come ogni pensiero e accompagnarlo con il mio silenzio. Non mi sono accorta di nulla perché nulla era cambiato tranne che per gli altri che fuori dalla mia casa si affannavano a pensare. Faccio un sorriso quando l'ho scoperto, quello che il mondo si era preparato a fare, mentre io tranquilla me ne stavo a riposare. Come tutto è soggettivo, anche l'aria quando la respiro e se ne sento oggi un profumo e domani perché no. E così quel passo uno dopo l'altro nulla lo cambia se non sono io a farlo e quando mi sento lì oppure da un'altra parte. Le voci arrivano come da lontano mentre io sto qui a vivere alla mano, sì, si fa come del momento senza chiedersi per forza perché questo e perché quello, tanto intanto si va avanti e poi che succederà se non lo so adesso cosa cambierà? Quante sono le cose che ho visto, e senza che me ne fossi data pensiero quelle si sono presentate senza nemmeno chiedermi il permesso, perciò adesso vivo la vita a braccio con la mia mani sempre a salutare qualunque cosa sta per accadere. Perché potrebbe anche non accadere niente ed io così non mi sono persa niente.
Tutto di guadagnato quando invece anche se non accade ciò che accade mi trova sempre al passo, di quello che uno mette in conto quando sta per andare. La borsa e le mie carte sono pronte ad aspettare, e se non posso risparmiare sul dolore che di certo potrebbe accompagnarmi, almeno mi sarò allontanata dalla fatica del pensare.
Così sto ferma qualunque cosa sia, lascio che sia, e nel silenzio ascolto come un felino guardando la sua preda fatta di tutto o anche semplicemente di niente. Me lo ha insegnato Tosca la gatta che mi vive accanto da dieci anni, dorme tranquilla e quando sente sta sveglia. Perché dovrebbe farlo prima, si rovinerebbe il sonno.
Così ho deciso guardandola negli occhi e lei osservando ferma la mia prossima mossa. E' una questione di vivere sapiente, di arcano non c'è proprio niente, tutto si ripete ogni volta e per sempre, è solo che nessuno vive per sempre perciò non ha sottocchi ciò che è stato del passato.
Di certo non c'è controllo nemmeno a stare svegli, il sonno giungerebbe a stendere il suo velo e poi ci indurrebbe a chiudere le orecchie. Subentrerebbe il sogno dove lì tutto si avvera, e giungeremmo a fare ciò che non abbiamo avuto coraggio di osare. E invece è proprio lì che posano quelli con le ali, per volare alto e poi planare su tutto quello che hanno da prendere e gustare, senza mai stare a lambire una superficie senza un sapore e senza il suo colore.
E morso dopo morso ecco svelato il tutto, semplice e sotto gli occhi chissà da quando tempo. Altra questione questa che strappa un sorriso alle mie labbra, che riempie di luce il giorno e di buio la notte, se fosse solo il suo contrario non avremmo né questo né quello ma solo l'essenziale, e senza troppi giri di parole, come una danza ci staremmo intorno.
Non limito il sentire, lascio che vada libero ovunque voglia andare e se una volontà non ha con sé e da parte, mi sembra ancora meglio e senza una questione ulteriore da affrontare. Tutto è così com'è malgrado i nostri sforzi per farlo andare a capo, se ha da rimanere lì fermo su una riga non rimane altro da fare che accettare.
E al collo oggi porto un cristallo, questo è un fatto di poco soltanto, poi c'è tutto il resto che non m'importa di sapere, sono solo parole o una combinazione che come in una cassaforte qualcuno ha messo chissà da quando. I numeri sul quadrante si leggono soltanto con gli occhi della mente, ma poi il sentire è un altro ed è meglio stare ad ascoltarlo, così come viene, come un'onda del mare e nel cielo il sereno fatto solo per ascoltare.