Autore Topic: La villa ( capitolo II  (Letto 490 volte)

ninag

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La villa ( capitolo II
« il: Settembre 28, 2013, 20:15:53 »
L’ingresso dell’edificio era costituito da una grande anticamera,che sembrava la hall di un albergo e se non fosse stato  perla foggia d’alcune seggiole di resina rossa che davano all’ambiente un qualcosa di posticcio,in quel momento percepì un forte odore di disinfettante che gli penetrò nelle narici ,mentre si guardava attorno, si accorse che le sedie sembravano state essere lasciate la per caso come quando si ha fretta e non si bada a mettere le cose al loro posto.
Un uomo magro ed emaciato dall’aspetto malsano gli venne incontro.Egli pensò che si doveva trattare del custode..
“Sono il vice commissario Valla “. Gli disse mostrandogli il tesserino.
“Commissario mi scusi, ma sa io non, non posso far entrare nessuno, e non uscire nessuno.” Disse l’uomo sentendosi importante.
“Va bene, adesso mi dica da che parte devo andare”.
 “Di la ma io devo rimanere qui”:
Rispose l’uomo indicando un corridoio alla sua destra.
Il corridoio era scarsamente illuminato, mentre lo percorreva egli si trovò in una specie di solarium, piccolo a dire il vero ma zeppo di piante, tra queste spiccavano parecchi Pothos , si ricordò che erano i fiori preferiti da sua madre e in mezzo alle piante troneggiava un busto di marmo, un uomo dal volto arcigno che sembrava guardare lontano.
Alcuni pensieri si accavallavano nella sua mente , e non tutti erano esprimibili a parole.Percorse una decina di metri, senza incontrare nessuno.
Alla fine del corridoio trovò sulla sua destra una porta socchiusa, fatta con un legno massiccio ma piuttosto chiaro, sembrava nuova, doveva essere stata messa lì da poco, entrò, una grande lampada al neon illuminava tutta la camera.
L’ambiente piuttosto grande appariva misero, c’erano due poltroncine di un tessuto marroncino, ed un tavolino in cristallo, che faceva a pugni con le poltrone.
“Dairi”, chiamò Valla, da una porticina più piccola apparve una donna minuta e grinzosa, indossava una vestaglia grigia, e si asciugava le mani nel grembiule nero che indossava sopra la vestaglia. Guardò il nuovo arrivato e le fece cenno di seguirla.
“Guardi, è una disgrazia, una orrenda disgrazia”, sentenziò la donna mentre cercava di aggiustarsi i capelli che le erano ricaduti sulla fronte. Valla si portò una mano sul viso come per cercare di capire. Poi guardò la donna, accanto a lui, stava per farle qualche domanda ma lei fu più veloce.” Sono Mariuccia e lavoro qui da molti anni questa è la mia famiglia”, asserì con voce lamentosa, mentre si asciugava una lacrima col grembiule.
“ E’ stata lei a trovarla?”
“Sì “. Disse la donna con un filo di voce.
 La prego mi indichi la strada, le intimò Valla
Attraversano un altro corridoio più piccolo del precedente e anche più illuminato, le pareti erano dipinte di un verde chiaro e davano come un senso di tranquillità.
Si trovarono davanti ad una porticina più piccola,ed entrarono.
Una donna anziana era riversa per terra, con il viso rivolto verso il pavimento, il suo pallore la faceva   sembrare una statua di cera, una larga pozza di sangue si era formata sotto il suo collo e sembrava averle inzuppato i vestiti, le mani erano quasi bianche, alcuni anelli d’oro molto sottili le fasciavano le dita, sembravano non appartenerle avevano un’aria posticcia come quando si indossano gioielli falsi a carnevale.
“Mariuccia si portò la mano alla bocca come a voler soffocare i singhiozzi”.
Si udivano dei rumori provenire dal bagno attiguo alla camera.
“Luciano”. Chiamò Valla accostandosi vicino al bagno.
Un giovane uomo in divisa si affacciò sull’’uscio del bagno”E’ arrivato, bene ,stavo controllando il bagno, in attesa che lei arrivasse gli altri sono negli uffici, stanno informando il personale .Disse l’uomo mentre cercava di levarsi i guanti di lattice che indossava.
“Lascia” disse mentre gli indicava i guanti, “piuttosto perché non me ne procuri un paio”, continuò.
Poi rivolgendosi alla donna
“Mariuccia per ora non abbiamo bisogno di lei, più tardi con calma le faremo alcune domande”
“Allora io andrei”
Valla fece un cenno d’assenso con la testa e Mariuccia uscì dalla piccola porticina da cui era entrata pochi minuti prima.
“Che dici” chiese rivolgendosi al suo collega
“A me sembra sia stata sgozzata”,sentenzio l’uomo.
“Già, credo che questa sia una brutta faccenda, è una donna anziana chi può aver fatto una cosa simile” Disse Valla quasi parlando tra sé.
Il collega lo guardò, “dovremmo interrogare tutti, ed ho paura che siano molti, medici, infermieri, autisti.
“A che ora è stata trovata?”
“Un’ora fa è andata Mariuccia, a portarle la colazione come tutti i giorni e la ha trovata così, direi che il decesso risale a parecchie ore, vedi che non ha neppure disfatto il letto.”Disse Luciano in tono lievemente sommesso
Mentre esaminavano il corpo, arrivarono altri agenti che aiutarono il medico legale a portare via la donna, che fu avvolta in un telo di plastica e messa su una barella. La grossa chiazza di sangue che era rimasta al posto del cadavere, aveva assunto un aspetto lievemente oscuro, ed era impressionatamene larga.
 Il cadavere fu portato all’obitorio del vecchio ospedale civile, perché quello del nuovo istituto di medicina legale era chiuso per lavori ; alcuni addetti compirono un’accurata perlustrazione della camera, impronte, tracce di qualsiasi genere furono controllate scrupolosamente..
Il letto era ancora in ordine, le finestre chiuse, sulle sedie accostate alle pareti non c’era appoggiata la benché minima cosa, Il grosso armadio in noce di foggia classica posto accanto alla porta del bagno, non era stato ancora aperto.
Valla in silenzio  si avvicinò, si aggiustò i guanti e lo aprì,  non si udì nessun cigolio, sembrava una sala operatoria, all’interno vi regnava un ordine perfetto, tutto ripiegato come appena uscito da un negozio, istintivamente Valla toccò alcune maglie di lana pensò che dovevano essere di chascemere una volta ne aveva regalato una color lilla a Sandra, e lei spesso la indossava direttamente sopra gli indumenti intimi, a volte mentre si muoveva, la maglia si spostava leggermente lasciando intravedere la pelle chiara, la cosa lo faceva impazzire in quell’istante la desiderava intensamente, e lei di solito le sorrideva, e lo guardava fisso negli occhi poi scappava, ridendo.
Valla si accorse che  lo stavano guardando, si girò con calma e rivolgendosi ai suoi colleghi e disse”Sembra tutto a posto, ma controllate se ci sono impronte”!
“ Bene”, rispose il collega a cui forse non era sfuggito il gesto di Valla mentre guardava l’armadio.
Valla guardò nuovamente la macchia di sangue,poi di rivolse a  Dairi.” Mi sembra inutile cercare l’arma qui dentro, comunque bisogna fare un’ispezione accurata, credo che si tratti di un grosso coltello”:
« Ultima modifica: Settembre 30, 2013, 16:15:46 da ninag »

ninag

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Re:La villa ( capitolo II
« Risposta #1 il: Settembre 29, 2013, 18:52:02 »
 ;D la prima parte è stata postata un anno fa
veloceee

nihil

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Re:La villa ( capitolo II
« Risposta #2 il: Ottobre 03, 2013, 15:11:23 »
aspetterai un altro anno per la terza parte?   ;D

ninag

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Re:La villa ( capitolo II
« Risposta #3 il: Ottobre 04, 2013, 19:31:54 »
 ;D ;D noooo sarò un fulmine))
 :redd: