A Milano, per le festività natalizie, c’è la tradizionale e gratuita mostra “Natale a Palazzo Marino”, fino al 15 gennaio.
L’esposizione di quest’anno, titolata “
La carità e la bellezza”, è nella Sala Alessi (piazza della Scala 2). Patrocinata dal Comune di Milano in collaborazione con il Comune di Firenze e con la Città metropolitana di Firenze, è un progetto ideato da Palazzo Reale in collaborazione con Gallerie d'Italia, l'Area Biblioteche del Comune di Milano e i municipi. L'iniziativa è resa possibile grazie al contributo di Intesa Sanpaolo, partner istituzionale, che da anni, insieme al sostegno di Rinascente, affianca l'amministrazione nel donare questo appuntamento culturale alla città.
La rassegna d’arte propone ai visitatori quattro capolavori dell’arte toscana provenienti dai musei di Firenze.
Uno spettacolare allestimento fa da palcoscenico alla scultura e ai tre dipinti, ricreando in chiave contemporanea l'atmosfera di una basilica.
I tendaggi in seta calano dall'alto per esaltare la preziosità delle opere ed evocare gli interni di una cattedrale.
Queste sono le opere d’arte esposte:
1.”Madonna col Bambino”, di Sandro Botticelli;
2.”Adorazione dei Magi”, del Beato Angelico;
3.”Madonna col Bambino”, di Filippo Lippi;
4.”Carità”, di Tino di Camaino.
La mostra si estende anche agli altri otto Municipi della città. Dal 13 dicembre le biblioteche di quartiere ospitano importanti opere d’arte inerenti la carità e della bellezza: quattro tele del Seicento e quattro dell’Otto/Novecento.
Tino di Camaino, Carità, 1320 circa, scultura marmorea a tutto tondo, Firenze, Museo Bardini
La scultura rimase per circa due secoli all'ingresso del Battistero del Duomo di Firenze, monumento-simbolo dell'identità fiorentina, e successivamente ospitata presso il Museo dell'Opera del Duomo.
Lo stile dello scultore, allievo di Giovanni Pisano, predilige forme semplici, impostate su volumi geometrici, ed è del tutto paragonabile a quello utilizzato, nello stesso periodo, da Giotto. La figura allegorica della Carità è una donna che si occupa di due bambini, allattandoli al seno.
Filippo Lippi, Madonna col bambino, 1466-69, tempera su tavola, Firenze, Palazzo Medici Riccardi.
Questo dipinto fu uno degli ultimi realizzato su tavola dal pittore. Poi si trasferì a Spoleto per affrescare l'abside del duomo.
Beato Angelico, tabernacolo, nella parte superiore l'Annunciazione, nel registro inferiore l'Adorazione dei Magi, 1434 circa, tempera su tavola, Firenze, Museo di San Marco.
Per questo tabernacolo il Beato Angelico usò una tecnica tra pittura, miniatura, oreficeria e intaglio. Oltre a offrire un tema natalizio come l'Adorazione dei Magi, il tabernacolo offre un saggio della sensibilità di Beato Angelico verso i colori che dominano sull'oro del fondo.
Quest'opera arriverà in Sala Alessi il 20 dicembre, perché attualmenteè in prestito alla mostra a San Giovanni Valdarno dedicata "Masaccio e Angelico. Dialogo sulla verità nella pittura".
Sandro Botticelli, Madonna col Bambino, 1490 circa, tempera e tempera grassa su tavola, Firenze, Museo Stibbert
Dopo aver raggiunto l'apice della fama e della carriera al tempo di Lorenzo il Magnifico, negli anni che seguono la morte del suo mecenate (1492) Botticelli, rimase impressionato dalle predicazioni apocalittiche di Gerolamo Savonarola, e il suo turbamento spirituale si riflette sulla sua produzione artistica.