Autore Topic: Il ragų  (Letto 1906 volte)

ectobius

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Il ragų
« il: Ottobre 07, 2013, 12:25:37 »
Nel ricordo Il ragų! Che stimola i sensi di un passato pių umano… l’olfatto soprattutto… e il gusto… e le visioni.
Disperatamente!
Il ragų, che rappresenta la fedeltā al passato... il legame.
Il suo aroma aleggia  nelle stanze carico di dolorosa ironia.
Quel ragų impostato dalla sera prima… cosė come erano soliti  fare i nonni… ed era il nonno che il giorno prima aveva soffritto il tritato di base a fuoco lento Lo aveva “tirato” varie volte con poco vino Vi aveva aggiunto il concentrato di pomidoro.
Un concentrato diverso da quello di cui ora si puō disporre Introvabile! ora, quel concentrato… Pazienza!
All’epoca era preparato lasciando al sole il succo fragrante dei pomidoro Quelli di allora… quelli non geneticamente modificati.
Lo si lasciava addensare al sole quel succo fragrante, in grandi piatti di terracotta, “le spase”, e le donne lo rigiravano di quando in quando con un mestolo di legno. 
Di “spase”, d’estate, ne incontravi dappertutto lungo la strada Su ogni finestra, muretto Su ogni piccola rampa di scale delle case a pianterreno e dei bassi Dappertutto c’erano le “spase” esposte al sole.
Il profumo era intenso, del concentrato di pomodoro, lungo tutta la strada, misto a quello di erbe, di escrementi di cavalli… e del maiale legato all’anello sulla strada, vicino agli usci… E l’odore delle cimici verdi schiacciate senza intenzione sotto le suole dei passanti, ché tante ce n’erano, di cimici verdi e di insetti, a nutrire stuoli di rondoni che oscuravano il cielo all’ora del tramonto.
E la cottura del ragų era ripresa il giorno dopo, sempre a fuoco lento, con l’aggiunta delle braciole (involtini) di maiale ripiene di aglio, pecorino, pinoli e anche uva passa. Le braciole, che avevano subito una prima cottura a parte, lenta e tirata col vino buono di Puglia, infine, venivano immerse nel sugo Le braciole, continuavano a cuocere d’inverno su un treppiedi posato sulla brace del braciere del riscaldamento.
La nonna lo curava, il suo ragų, mentre per ore leggeva da un breviario nero le orazioni E lui, bambino, le sedeva accanto al caldo del braciere e le sue gambe nude sotto i calzoni corti erano segnate dal calore in strie rosse che, e non ne so l’origine, venivano dette “ i parenti”.
La nonna gli accarezzava i capelli… a lungo.
Venivano aggiunti man mano altri odori Al ragų Il nonno usava metterci anche i chiodi di garofano e  assaggiava di quando in quando.
Era rosso vivo, il ragų!
Denso fragrante, ragų!
Era invitato a pranzo, il bambino, e il ragų sulle orecchiette fatte a mano ed essiccate al sole… su finestre, muretti, sulle piccole rampe di scale... Orecchiette al ragų con pecorino grattugiato.
« Ultima modifica: Ottobre 08, 2013, 10:41:33 da ectobius »

presenza

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Re:Il ragų
« Risposta #1 il: Ottobre 07, 2013, 23:47:00 »
Ricordi di un tempo a suggerire il momento, si sente l'odore e perfino il sapore.

nihil

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Re:Il ragų
« Risposta #2 il: Ottobre 09, 2013, 14:41:42 »
quante cose si facevano con tanta naturalezza. Da due anni piano i pomodori in giardino, zucchine anche il basilico e altro. Mi diverto, e i sapori sono semplicemente un'altra cosa, sarā per autoconvinzione, n on so, ma i sapori sono davvero diversi. I pomodori poi sono quasi salati. Non sapevo delle spanse, da noi no, non usavano, ma fare asciugare i pomodori al sole per poi metterli nei barattoli sė. Ci ho provato, ma non č accaduto nulla, forse il sole di qui č troppo debole.
Insomma, il mondo cambia, il ragų si compra bello č fatto in coop, ma di lui non rimarrā nessun ricordo. Cosa dovrebbero dire i futuri nonni ai futuri nipoti?...sai come era buono il ragų della coop?
E il sugo di una volta era condito con passione, affetto, tradizione e sole. :-*


Doxa

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Re:Il ragų
« Risposta #3 il: Ottobre 09, 2013, 18:29:51 »


Si mi ricordo anch'io...

d'estate andavo in vacanza dai nonni paterni sulla costa teatina davanti al mare Adriatico e rammento quelle donne  che preparavano la salsa di pomidoro poi la spandevano su larghe tavole.

Spesso col cucchiaio di legno mescolavano la salsa esposta al sole per prosciugarla e farla diventare conserva da usare durante l'inverno.

I raggi solari  "prosciugavano" anche il viso di quelle signore. Mi sembravano tutte anziane, rugose, anche se avevano meno di 40 anni. Molte di loro vestivano di nero e coprivano la testa con un foulard nero. Erano gli anni '50 e '60 dello scorso secolo. In quel tempo l'influenza religiosa era molto forte e l'abbigliamento luttuoso veniva indossato per molti anni dopo la morte di un congiunto. E la seconda guerra mondiale ne uccise tanti. 



Le mie zie usavano versare la salsa o i pomidoro in pezzi dentro le bottiglie di vetro, che venivano ermeticamente chiuse con i tappi metallici e messe a bollire  per circa mezz'ora dentro un calderone di rame pieno d'acqua. In alcune bottiglie aggiungevano delle strisce di peperone piccante cotto a parte.



In quel tempo quel meraviglioso paesaggio costiero dalla sabbia dorata era poco frequentata. Poi arrivō il turismo di massa, l'orrida cementificazione ha distrutto ciō che amavo.




« Ultima modifica: Ottobre 09, 2013, 18:32:30 da dottorstranamore »

nihil

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Re:Il ragų
« Risposta #4 il: Ottobre 09, 2013, 20:14:35 »
negli anni passati ho provato anch'io a fare la pommarola per l'inverno nel giardino di mia suocera insieme alle cognate. Si lavorō un monte, si impiastricciō di sugo mezzo giardino, e le bottiglie messe a cuocere nel pentolone ...gesų, ..ne scoppiava una ogni tre. Forse l'ho fatto ancora per un paio d'anni, poi ho capito che non ne valeva la pena, troppo casino. Ho provato allora a mettere sott'olio diversi tipi di verdura, ma con il terrore del botulino, non ho poi avuto il coraggio di mangiarle. Ora faccio solo marmellate ( 20/30 chili), anche perchč gli alberi del mio giardino fanno frutta tutta in una volta e non posso sopportare di vederla marcire al suolo. Poichč io non ne mangio, va a finire che di solito la porto alla mensa dei poveri. Perō č divertente, per me lavorare gli alimenti dell'estate č come avere un sole di scorta. ;D

ectobius

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Re:Il ragų
« Risposta #5 il: Ottobre 10, 2013, 07:07:43 »
“Passione, affetto, tradizione, sole”.
Questo Paese!, da qualsiasi punto di vista lo si guardi…
Siamo capaci di abolire anche il sole.

nihil

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Re:Il ragų
« Risposta #6 il: Ottobre 12, 2013, 18:54:15 »
cimici? bč, ce n'erano eccome, io ne ho mangiata una insieme ad una pera rubata! non ne rubai mai pių, fu un'esperienza schifosissima.

ectobius

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Re:Il ragų
« Risposta #7 il: Ottobre 14, 2013, 10:46:33 »
Purtroppo sono ormai rare, le cimici verde, eppure, a volte, ne trovo qualcuna sul terrazzo. La catturo delicatamente e nella mano a coppa l'annuso... l'annuso.. l'annuso, e poi la libero, poverina, ché č certo che i veleni della cittā me la uccideranno.
Il paese di cui parlo č nelle Puglie, in collina... un paese ora spostato sulla luna.
« Ultima modifica: Ottobre 14, 2013, 11:25:22 da ectobius »