Accoglie i passi di chi entra e si siede, su quei divani grattati dalla gatta, su quelle sedie con i cuscini verdi e il tavolo col suo centrino e il cesto delle pere. Le pareti colore lilla, i quadri e i drappi pieni di colore. C'è quel tappeto in fondo alla prima stanza, fatto di giunco e senza niente addosso, un puffo blu e il tavolino bianco all'angolo e sotto al finestrone, coperto da una tenda bianca dentro ad un bastone nero. Ridono le tazzine dentro alla vetrinetta, sanno d'esser prese ogni domenica del mese, e i piatti dentro al gocciolatoio aspettano silenziosi il cibo che li colora. La musica avvolge tutte le pareti, e le candele illuminano e profumano gli ambienti. I libri non possono mancare e non c'è ombra di polvere su di essi, a turno vengono ripresi per riempire i silenzi.
La notte e il giorno si alternano nel gioco fatto di luci e ombre nel volto e sulle cose. Niente più manca e questo tutto la riempie.