Milano: periferia ovest, sabato 11 maggio 2013.
L'intervista del Tg Ambiente Italia (Rai3-Piemonte) è con L'Ing.PARIS, responsabile di tutte le opere relative all'Expo 2015, che si realizzerà, appunto nella capitale lombarda, famosa per la sua cultura indirizzata più al nord europa, che all'area mediterranea.
Ricordo, per chi non fosse orientato, che l'Ing.PARIS è stato dal 2004 al 2005 il responsabile della realizzazione di tutte le strutture allora previste per le Olimpiadi invernali, che si svolsero a Torino nel febbraio del 2006.
L'ingegnere Paris, mentre elenca tempi, modalità per la realizzazione delle opere necessarie e/o correlate all'Expo 2015 di Milano, ci ricorda anche (qualora ve fosse bisogno) i benefici da un punto di vista strutturale e economico di cui la città, e non solo, godrà già a partire dal presente: nuove aree abitative, linee della metropolitana ampliate e rivisitate nelle strutture, ben due bretelle della tangenziale interna di Milano (la Ovest) ed una nuova tangenziale che collegherà a breve Varese-Bergamo-Malpensa (l'aeroporto) e Melegnano.
Una rete viaria nuova di zecca che accorcerà non solo le distanze ma i tempi di percorrenza e la congestione del traffico (flusso est-ovest; nord-sud), tutto questo con grande beneficio per tutti coloro che abitano e lavorano nell'interland milanese (che comprende le province di Varese, Monza, Bergamo, Novara e Piacenza).
Questa la cronaca dei fatti.
Un'interrogativo, insieme a una riflessione, è d'obbligo: perché a Milano e non a Roma, piuttosto che a Bari, Napoli o Palermo?
Il nord Italia, del resto è già abbastanza ricco di suo, con quel che ha già!
Non sarebbe stato più giusto, logico pensare di ospitare l'Expo in una città del sud?
A questa domanda, sarebbe facile rispondere: si, certamente nel sud c'è maggiore bisogno di investimenti e denaro.
Condividerei anch'io questa risposta, se non fossi uno che cerca di guardare alle cose con obiettività.
Mi spiego meglio.
Una delle condizioni primarie è che i lavori vengano realizzati nei tempi e nei modi previsti:
-avete presente l'A3, l'autostrada del Sole? Si? E' li da 45 anni, ancora in costruzione. Ostaggio delle varie 'ndrine e mafie locali, che non permettono a quest'opera importante di essere portata a termine!;
-avete presente l'autostrada Palermo Messina (a pagamento)? Più volte commissariata e posta sotto sequestro per la sua condizione di scarsa se non assente condizione di sicurezza della viabilità e per infiltrazioni mafiose nella gestione degli appalti e subappalti nei lavori, durante la costruzione della medesima;
- avete presente le condizioni pietose, quando non da paese del terzo mondo, in cui versa l'intera rete ferroviaria del sud? Nel nord italia abbiamo Italo e le frecce d'argento che fanno concorrenza, in velocità e qualità dei servizi, alle linee aree!!
- ancora, avete presente la condizione degli aeroporti di Palermo, Bari e Napoli?
Le risposte sono qua. Nella loro drammatica e cruda realtà!
Il nostro, é un Paese che viaggia (non solo in senso metaforico) a due velocità, quando non a tre (vds. la Sardegna, ancorata ad una linea ferroviaria del tutto priva di elettrificazione), che per realizzare qualunque infrastruttura deve passare attraverso un'attività burocratica asfissiante. Dovendo, poi, fare i conti anche con il sistema delle "mafie" locali per il controllo dei lavori (appalti e subappalti).
Più in generale, se non si porrà rimedio a tutto questo, se non ci daremo al più presto tutte quelle infrastrutture (politiche, finanziarie oltre che quelle riguardanti la viabilità, intesa in tutti i sensi) di cui il sistema-Paese ha oramai assolutamente necessità, rischiamo di essere relegati tra i paesi che non possiedono un'economia e una struttura socio-politica in grado di sostenere le sfide economiche che la storia moderna ci pone di fronte.
La politica, la società e le istituzioni (comprendendo tra queste le organizzazioni degli industriali ed imprenditori, e le organizzazioni sindacali) devono fare insieme un salto di qualità: traghettare il Paese nel terzo millennio.