AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
AL MINISTRO DELLA DIFESA
AL MINISTRO DEGLI INTERNI
Enrico, Angelino, Mario, cittadini italiani, uomini di Stato, uomini
di Governo. Presidente del Consiglio, Ministro degli Interni, Ministro della Difesa
di questo Governo della speranza, per tutti i cittadini italiani, per tutti noi,
Carabinieri.
In questa settimana, come tante, passa avanti agli occhi dei
Carabinieri d’Italia tutto quello che è la nostra vita, il nostro ruolo in questa
società, il nostro sacrificio per questo paese, per il nostro paese. Mercoledi a Torino
alla scuola allievi carabinieri hanno giurato 75 carabinieri , dei 240 che
costituiscono l’arruolamento, il turn over del 2012 a fronte di oltre 2000 unità che
sono andate in pensione, scelta di Governo con la spending review. Sabato il
sacrificio di Tiziano della Ratta, Appuntato dei Carabinieri, che per l’ordine e la
sicurezza pubblica di questo Stato è stato chiamato ad intervenire in una rapina.
Un conflitto a fuoco lo ha condannato a lasciare moglie e un figlio che ad un solo
anno di età deve rinunciare al padre, eroe, che ha dato la vita per lo Stato Italiano.
Il Maresciallo capo Domenico Trombetta, che era con lui, convivrà con 5 cicatrici
da colpi d’arma da fuoco sulla pelle. Domenica mattina, avanti a palazzo chigi, il
Brigadiere Giuseppe Giangrande e il Carabiniere Scelto Francesco Negri hanno
dovuto fare da bersaglio in un attentato mirato ad un uomo di Governo.
Francesco, ferito, ha subito un intervento chirurgico. Giuseppe, colpito al collo, dopo
una delicata operazione, dovrà superare la prognosi riservata per una lesione
interna.
Non è la prima volta che un carabiniere sacrifica la propria vita, non è
la prima volta che un carabiniere rimane ferito, non è la prima volta che la vita di
un carabiniere è in gioco. Ma è la prima volta che un Carabiniere è stanco di dover
combattere per difendere la propria dignità di uomo in divisa al servizio dello Stato.
E’ la prima volta che un carabiniere si trova difronte ad uno stipendio non
corrisposto per cio’ che gli compete. Il blocco del tetto salariale del 2010 è stato
“sanato”, per la nostra specificità, con uno stanziamento “una tantum” che non è
coperto e che non ha corrisposto il 50% delle spettanze di avanzamenti, scatti di
grado, indennità di anzianità ai Carabinieri di ogni ordine e grado che per il
triennio 2011-2013 aveva maturato cio’ che gli spettava dopo anni di lavoro in
questa istituzione al servizio dello Stato. Nel 2013 sarà corrisposto solo il 13%, cioe’
nulla. Il blocco contrattuale, fermo al 2006, si protrarrà sino al 2014. La pensione
del collega che ci ha lasciato è di 900 euro mensili. Non solo la sua, ma di decine di
migliaia di Carabinieri che ad oggi, sanno che fra 25 anni e piu’ questa sarà la
tanto maturata pensione. La ragioneria dello Stato ha fatto uno studio per
recuperare somme necessarie per l’economia del paese, prevede il taglio del 10% della
parte previdenziale dello stipendio del carabiniere.
Cari Enrico, Angelino e Mario, i carabinieri sono davvero stanchi di
assistere a questa violazione della propria dignità. Carabiniere è a difesa della
dignità dello Stato, della propria dignità di uomo dello Stato e di cittadino italiano.
Non possiamo andare avanti cosi’. Non si puo’ morire per il paese e il paese ci
riserva questo trattamento. Non è accettabile da chi è tutti i giorni, con la propria
vita, al servizio del paese, della sicurezza e dell’ordine pubblico di una comunità che
vede crescere giorno dopo giorno criminalità e delinquenza. In queste ore i colleghi
stanno esprimendo sconcerto, delusione, malcontento. I colleghi ci chiedono di
reagire nel far sentire la voce dei carabinieri per la nostra dignità di uomini in
divisa con una propria specificità, calpestata dalle scelte di Governo.
L’economia del paese non puo’ passare per tagli alla sicurezza, agli uomini
del comparto. I tagli stanno facendo implodere le singole amministrazioni che con
le scelte di recupero economico vanno sempre ad incidere sul personale. Non è
accettabile che a fronte di tutto quello che abbiamo visto e gli scandali dell’economia
nazionale e politica vanno a pagare gli uomini in divisa al servizio del paese. I
nostri stipendi esigui che non ripagano certo il rischio della propria vita non
possono essere la salvezza dell’economia del paese. I tagli vadano fatti nelle
dinamiche economiche nelle spese di Governo per affitti e costi di gestione di
strutture pubbliche e intrecci politici. Abbiate il coraggio delle scelte, abbiate il
coraggio di recuperare dove lo spreco è noto a chi governa e non dalle tasche delle
famiglie degli uomini al servizio dello Stato. Salvare banche, sottacere gli scandali
economici che hanno assorbito miliardi di euro di soldi pubblici con i quali
avremmo salvato il paese da una crisi provocata da governo e politica, e non certo
da chi ha servito e serve questo paese con dignità e senso del dovere.
Siate responsabili, sentite il peso delle scelte, sappiate avere il coraggio di
fare le scelte, quelle vere, quelle per la gente di questo paese. Sappiate dare dignità a
chi rappresenta questo paese, a chi viene preso a bersaglio per colpire lo Stato, la
politica, il Governo.
Noi, carabinieri, siamo stanchi. Noi cittadini di questo paese siamo
stanchi. La nostra dignità la difenderemo senza alcun compromesso, per noi, per le
nostre famiglie, per i nostri figli.
Che il vostro sia un incarico di Governo che dia risposte a questo paese,
ai cittadini di questo paese, che ridia dignità agli uomini in divisa al servizio di
questo paese.
Vincenzo Romeo,
Appuntato Scelto nei Carabinieri, Appuntato per le scelte di Governo,
Rappresentante nazionale dell’Arma dei Carabinieri
900 euro di pensione garantita fra 25 anni
200 euro in meno al mese per il blocco del tetto salariale
Dignità che sarà difesa come uomo e come cittadino di questo paese.