Sei entrato alla vita e poi uscito ormai niente quando bevendo hai deciso il tuo vino. Hai sceso le scale che portavano al fondo, dritto alla botte messa di fianco, un bicchiere e poi un altro e risalendo dicevi: “niente ho trovato ancora invecchiato”. Un giorno ho spiato il tuo passo pesante e aspettando il rientro ho sentito il tremore, sei venuto ondeggiando e hai cominciato a picchiare, e nemmeno gridare mi hai concesso clemente, altrimenti più forte rincaravi la dose. E così tramortita son rimasta vicino a quella botte, a quel vino e al dolore di tanto.
Ho deciso in quel giorno che ti avrei lasciato per sempre, ma non prima che il fuoco appiccassi alla casa, e nelle fiamme il tuo volto vedendo bruciare, finalmente ho girato le spalle dolenti e negli occhi nemmeno una lacrima ho versato.