Di solito ci mettiamo sempre nei panni di chi deve perdonare o scusare, e spesso ci sembra un'impresa molto grande e non sempre saremmo disposti a perdonare perché ci sentiamo feriti e ci sembra a volte molto difficile se non assurdo poter perdonare offese gravi anche quando vi è la richiesta di perdono. Mai o quasi mai però ci mettiamo nei panni di chi cerca il perdono, forse perché il nostro pensiero è focalizzato quasi solamente al fatto che chi ha bisogno di essere perdonato sia colpevole di aver causato sofferenze o che non senta un profondo dispiacere oppure che non meriti il perdono. In realtà anche la situazione di sofferenza di chi chiede di essere perdonato è assai grande.
La sofferenza dell'offeso e di chi ha offeso sono della stessa intensità anche se diametralmente opposte. C'è un modo per perdonare e farsi perdonare in maniera da cancellare la sofferenza di entrambi e tornare a sorridersi. Bisogna che ci sia la predisposizione d'animo da parte di entrambi per realizzarlo. L'orgoglio e l'insicurezza possono essere per entrambi dei grossi ostacoli alla realizzazione del perdono.
Credo che il perdono, chiesto, ricevuto, dato, sia uno delle più sincere fonti di gioia.