Condivido tutti gli interventi sin qui lasciati da tutti gli Amici intervenuti e che ringrazio per aver partecipato.
Tuttavia, poiché "di sogni non si può vivere ma, anzi, si muore", invito tutti a non farsi coinvolgere eccessivamente dall'ondata emotiva che attraversa il Paese da qualche tempo a questa parte.
Per questa semplice ragione (forse un modo di essere razionale e distaccato quanto basta), invito tutti a seguire più da vicino (in questo internet ci aiuta) i progetti che il nostro attuale Governo sta per presentare in sede di Commissione europea e riguardante:
- la revisione del rapporto debito/pil, da elevare al 4%. Questo è attuabile e sarebbe vantaggioso per molti, se non per tutti, i Paesi dell'euro-zona, poiché molte risorse finanziarie verrebbero liberate e, quindi, destinabili ai finanziamenti pubblici sul mercato del lavoro;
- la revisione degli accordi comunitari riguardanti gli scambi di prodotti e manufatti, l'agricoltura e la pesca. Notoriamente, molte sono le questioni sul tappeto (le quote latte e la pesca nel mediterraneo - limiti del pescato, rimborsi e periodi di ferma tra gli argomenti più urgenti;
la restituzione ai privati ed alle aziende delle somme dovute da parte dello stato italiano, in qualità di debitore.
Per quest'ultimo punto, la questione è trovare il denaro e in fretta (pagare entro un anno al massimo i 90 mld. di euro dovuti).
Per quanto attiene al nuovo Presidente del Consiglio, penso che Lui possa essere il male minore. Lasciamolo lavorare e, tra qualche mese, se non avrà messo in cantiere le riformo promesse, se non avrà portato avanti una seria e realizzabile politica in grado di dare una "spinta" alla oramai anemizzata economia nazionale, se non avrà mantenuto gli impegni riguardanti il recupero degli esodati e il salvataggio del piano nazionale relativo agli ammortizzatori sociali, allora avremo ben ragione di mandarlo a casa. Ma nel frattempo, credetemi, abbiamo un bisogno assoluto e irrinunciabile di poter contare su un governo che si metta al lavoro (seriamente) e che ci rappresenti in sede comunitaria, poiché il fronte delle Banche e delle Borse continua a "creare" problemi nell'area dell'Euro, attraverso movimenti speculativi, che presto potrebbero rimettere la nostra "divisa" sotto pressione. Questo è un altro problema di cui la Commissione europea dovrebbe seriamente occuparsi. In altri termini e per essere più chiaro e concreto nel formulare il mio pensiero: non può esistere una vera unione europea senza una moneta in grado di sostenere la politica economico-finanziaria. L'area di interscambio ha sino ad oggi prodotto considerevoli vantaggi import-export di tutti i Paesi (anche del nostro), a cominciare da una moneta forte(l'Euro) che ci ha permesso di importare le materie prime (di cui siamo assolutamente dipendenti) a costi considerevolmente inferiori, quando non al riparo dei movimenti inflazionistici o speculativi, legati alle più svariate situazioni geo-politiche, condizionanti le politiche dei paesi esportatori innanzitutto.
Altro punto NON rimandabile è la rivisitazione delle aliquote relative la "pressione fiscale" che si abbatte sui lavoratori dipendenti e sulle aziende (abolizione dei cosiddetti "studi di settore" che hanno rivelato tutta la loro inadeguatezza e ingiustizia sociale. E questo tanto per cominciare!!), poiché è inaccettabile una qualsiasi politica fiscale che condanna lavoratori e imprenditori a lavorare almeno 6 mesi l'anno per l'Erario!! Come ben vedete, di problemi sul tavolo del Governo ce ne sono e la metà di questi basterebbero da soli a mandare in tilt qualsiasi "Gabinetto" di qualsiasi stato dell'Europa. Auguro loro Buon lavoro, sinceramente e (lo devo credere) e fiducioso che vorranno, questa volta, operare per un ideale superiore "La Politica", quella vera.