Giro in lungo e in largo per il mio lavoro, sono un camionista e le strade le so tutte, il giorno e la notte non mi fanno più paura nemmeno il vento, la pioggia o il sole dei quaranta gradi all'ombra. Tutto il mondo è paese, e nemmeno più il mio me lo ricordo, tanto si confondono può cambiare solo qualche usanza. Giungo nel posto sempre alla mattina quando appena gli uccelli sono svegli, mi fermo al primo bar lungo il viale tutto uguale e chiedo sempre il mio caffè macchiato. Qualcuno lo fa bene di quello che mi piace tanto, cremoso e con il bianco a spuma dentro, qualcun altro non ci perde tempo e sembra un pozzo senza luce dentro. Che devo dirgli forse si è svegliato male, penso in silenzio guardandolo negli occhi e quello con la testa al fondo guarda le tazze e le lava a tutta corsa. Viaggio da solo io e tutto il tempo per pensare, mi basta poco e gli occhi per guardare. Le case tutte uguali se le si guarda dall'interno, alle pareti sembrano diverse più belle e splendenti alcune, trasandate e tristi tutto il resto che poi è di tanti compreso quello delle belle. A volte mi fermo sul ciglio della strada, sgranchisco le mie gambe anchilosate e fumo un sigaro da conto. Un giorno alla finestra due di troppo stavano e mentre li guardavo pensavo a quanto si sentivano e a quanto invece poco siamo, tutti indistintamente me compreso che fumavo. Poi passa di lì un compagno e mi fa un gesto come per dire “scansato ti sei ormai non vali niente” come se fermarsi è perdere un gran bel guadagno. Quando poi ho ripreso la mia strada sul ciglio della strada c'era lui e non per fumarsi il sigaro come avevo fatto io.
Insomma a dirla breve, dei posti non mi fa paura niente, il tempo lo conosco perché è brutto quando vuole e anche bello e noi lì a viverlo compreso quello, solo la gente mi fa paura e molta per questo al carrettiere di un paese ho fatto scrivere sulla fiancata destra del mio camion: l'invidia tua è la fortuna mia.