Tutto giusto. In compenso, ti sbattono sul muso la privacy per mille scemenze e laddove costituisce o una rottura o una fregatura.
Volete un esempio proprio terra terra, forse da poco ma che ha soggettivamente pur sempre il suo valore?
Ecco qua. Ad un certo punto dell'anno in ogni ufficio bisogna comunicare il periodo di ferie desiderato, in modo che poi il dirigente possa metter giu' il piano ferie che comprende tutti. Bene, io qs. anno sono stata chiamata dal mio, che mi ha detto che ero in conflitto con altri, che lo stesso periodo era troppo gettonato, che lui non sapeva come fare ad accontentare tutti, e cosi' la conclusione e' stata che a me ha dato una settimana, intervallata da un'altra settimana lavorativa, e di nuovo una settimana di ferie : insomma, mi ha spezzato le ferie in modo che, piu' che ferie, saranno stress. Al che gli ho chiesto di poter sapere con chi " confliggevo ", in modo da poterci eventualmente mettere d'accordo e trovare una soluzione. Infatti non sempre chi indica, ad es. una settimana, e' vincolatissimo proprio a quella, ma magari e' disponibile a spostarla. Niente da fare : sorridente, bonario, mi ha ribattuto che no, lui non me lo poteva dire, c'e' la privacy, che comunque se credevo potevo provare a parlare con altri.. " Ma con chi parlo se non so di chi si tratta? " " Eh, puo' chiedere se le comunicano il loro periodo.. " " E se la gente, sempre per la privacy, rifiuta di dirlo? "
Conclusione, niente di fatto, mi devo tenere la fregatura. E vi lascio trarre anche altre conclusioni.
Il punto e' questo, ovviamente : nel momento in cui, per la privacy ( quella presa per i fondelli di privacy, che si tira in ballo solo quando fa comodo ), i dipendenti di un ufficio non possono sapere l'uno dell'altro, e nel caso specifico le ferie accordate all'uno e all'altro, anzi nero su bianco il quadro generale delle ferie, come e' possibile metter a fuoco la parzialita' e i favoritismi?
Come si giudica l'equita' ( o almeno lo sforzo di equita' ) di un dirigente, se avviene tutto sottobanco e nessuno puo' valutare niente se non a posteriori?
A posteriori, ossia a fine periodo feriale ( sempre per rimanere sull'esempio che ho portato ) si vede chi ha avuto di piu' o di meno, un trattamento oppure un altro, ma....e' troppo tardi !
E se protesti ( sempre inevitabilmente a posteriori ), ti senti ammannire ragioni varie, insomma ti danno magari la caramellina da fessi, e possono anche spingersi a prometterti che pero' l'anno dopo ne terranno conto che sei stato sfavorito e magari....
Campa cavallo che l'erba cresce. Anche la memoria ha un limite, e l'anno dopo il dirigente non ricorda purtroppo di averti promesso nulla di simile.
Quando poi il dirigente cambia ( cosa che da noi ultimamente e' avvenuta gia' tre volte in tre anni ), la storia si ripete.
Nessun controllo, c'e' la privacy. Dunque in realta' sono dei rais, incontrollati perché l'Ente ha ben altre grane e non ci pensa proprio a confliggere ( per chi poi? ) coi suoi dirigenti.
E ad ogni modo sarebbe tutto intempestivo e peregrino, concretamente poco utile.
E' in tempo reale che si dovrebbero avere le informazioni atte a provare quantomeno a difendersi.
Scusate se mi sono dilungata sul caso mio, ma anche le situazioni concrete, al di la' dei concetti, aiutano a vedere le magagne di certi moderni " totem " come e' quello della privacy.
Una privacy dall'alto e da chi ha i mezzi violata mille volte.
Insomma, i cittadini qualsiasi si trova sempre il modo di fregarli, oltretutto ammantandosi di alti concetti e di pretese false tutele.