Ha piovuto tutta la notte, una di quelle piogge che non fanno danni, scorreva lenta e fitta e poi bagnata sopra ogni cosa. Mi sono svegliata tre volte e l'ho sentita e poi sono tornata a letto come una compagna. Io la sentivo e lei si accontentava di scorrere lenta e costante senza una fermata. Poi lei ha smesso, e stamattina era tutto bianco, sì di quel bagnato che si porta appresso l'ombra. Poi qua e là qualche ramo e foglie, come dei fossili sul pavimento freddo. La strada e gli alberi, l'edera e quei fiori spuntati lì già da qualche giorno, tutto bagnato e ripulito dalla terra d'aria che senza sosta si posa ogni volta. Poi tutto lento, l'ora che avanza, il passo mio su terra, ed il silenzio che accompagnava il tempo. Il sole è uscito in tarda mattinata, non molto forte e nemmeno troppo lento, tra quelle nuvole a fare la sua uscita e tutti a metter fuori i panni ad asciugare. E' solo un giorno, dopo una notte che ho ascoltato soltanto. Ma è soltanto poi, quell'ascoltare che accompagna il mio pensiero, e non invece partecipazione a tutto come se di ogni istante sapessi già parlare?