Giungo alla ringhiera di ferro e guardo il mare, lascio la terra e mi alzo in volo, esco da casa e vado in strada. E dopo il caldo un grande freddo, dopo il giorno la notte. Sto seduta dopo avere corso, dormo dopo aver avuto gli occhi aperti per lunghe ore, e mangio dopo aver sentito fame, e bevo dopo aver subito la sete.
E' la morte dopo esser stati in vita, i ricordi dopo esser stati realtà, la parola dopo il silenzio... non c'è fine se non c'è un inizio, e nella fine c'è l'inizio, è l'alto dopo esserci stato il basso, è il vuoto dopo aver toccato un pieno.
Non conta più il prima, c'è soltanto l'adesso che è tutto il contrario di ciò che è stato nel tempo. E la presenza dopo un'assenza, è tutto e il suo contrario. Vita e non vita e non c'è significato, solo sentire dell'animo umano “fatto di tutto, fatto di niente come il silenzio di tanta gente”.
Liberamente ispirata da un vecchio brano di Gabriella Ferri dal titolo “Sempre”