Autore Topic: Storia qualunque di un piccolo imprenditore qualunque  (Letto 379 volte)

presenza

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Storia qualunque di un piccolo imprenditore qualunque
« il: Febbraio 10, 2013, 16:23:28 »
Lo chiamerò Esse. Lui viveva in un paese non troppo grande e nemmeno troppo piccolo. Da giovane animato da belle speranze, per l'amore della fidanzata e per l'assurdo di non avere grandi aspirazioni, decide di intraprendere la via dell'edilizia.
Impara il mestiere, i trucchi e gl'impicci, e così avvia un'attività alquanto redditizia. Certo non si arricchisce e nemmeno s'impoverisce, campa del suo gli basta e perfino avanza. E così si marita, fa viaggi e lavora, e decide di comprare l'investimento del suo futuro: una casa, sì bella e sì grande e la paga col mutuo. Alla moglie l'intesta, e si sente felice.
Intanto comincia la crisi del mercato, poco s'investe e nessuno più compra, e anche la vita diventa più ardua. La moglie risparmia, diventa più scialba, non compriamo, non andiamo ripete ogni volta e così si abbrutisce, avvizzisce e non migliora.
Esse non gode, è vero la crisi, però per fortuna, ancora lavoro. E vanno negli anni, c'è poco sì poco, e tante le spese ma ancora riesco. Un giorno si guardano, per figli hanno due cani, nemmeno un bambino è nato da loro. Qualcosa si spezza, le liti diventano il pane quotidiano. Così lui decide, e lei prende il via, staremo divisi è meglio per tutti. Ed Esse respira ma le spese son troppe, la casa, la ex, gli operai e le bollette, cantieri avariati, un monte di debiti e sempre nell'aria quel solito “pagherò”.
E poi d'improvviso una luce di vita, incontra l'amore, evviva la vita. Non risolve il problema, la crisi aumenta, e lui boccheggia ma per fortuna nell'aria c'è lei.
E passano i mesi, è bello con lei, felice di tutto eppure il problema per nulla è risolto: e la casa, la ex, gli operai e le bollette. Che fare, mio amore? Vedrai cambierà.
Un giorno il più nero  lui scompare di netto, nessuno lo sente e solo il silenzio ingoia il presente. La donna capisce, lo lascia nel suo, e poi quando lui viene soltanto offre la disponibilità. Ti ascolto, gli dice, vedrai cambierà. E lui ancor più depresso aggiunge soltanto: so solo e soltanto che nessuno ce la farà. Ed io sto calando e gli altri con me.
La domenica arriva, la mattina saluta e poi esce di casa e non ritorna a mangiare. Che c'è, che è successo, e lei chiama e richiama e non sente risposta. Dove andare, che fare e c'è pure un freddo cane. Chiama a questo e poi a quello e poi cade nel silenzio. Lo so, lo sento è successo qualcosa. Aspetta e intanto muore di freddo, si copre ma invano, nelle ossa lo sente, è il brivido di una morte nell'attesa violenta. Non passa molto tempo e sente il campanello, due uomini in divisa: “prego ci segua”.
Esse trova in un letto ormai senza vita, lei rimane sì muta e da allora il dolore è lì che tace  per sempre.

ciro

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Re:Storia qualunque di un piccolo imprenditore qualunque
« Risposta #1 il: Febbraio 11, 2013, 08:03:12 »
Argomento attuale, vero, anche troppo,cara Presenza.
E' vero c'è la crisi, europea e non solo, riguarda tutto il mondo occidentale, per quello in via di sviluppo esiste di meno, è naturale si sono industrializzati da poco e c'è domanda e offerta in abbondanza, ma è solo questione di tempo.
Guardiamoci intorno, in Europa intendo. Il Nord Europa non se la passa tanto male, riesce a dare lavoro ai nostri ragazzi laureati ed ai disperati di tutto il mondo che arrivano con barconi ed altri mezzi di fortuna a svolgere lavori umili, malpagati ma che sfamano loro e i familiari rimasti a casa tra guerre stupide e disperazione.
Noi non siamo gli USA e nemmeno il terzo mondo e un'analisi storica utile la possiamo fare solo con gli Stati nordici.
Avevamo le stesse potenzialità, a dire il vero noi  ne avevamo e ne abbiamo anche di più e siamo ridotti in questo modo . Perche?
Azzardo una risposta che forse non troverà consensi ma gradirerei eventuali repliche serie.
La colpa di tutto questo è una sola: l'ideologia.
Per oltre mezzo secolo abbiamo votato per delle belle idee, di destra o di sinistra poco importa a questo punto, non accorgendoci che dietro questi gloriosi simboli o ideali pur validi vi erano solo uomini di malaffare che si sono arricchiti impoverendo il popopo, la stragrande maggioranza.
Qualunquismo potrebbe dire qualcuno sorridendo.
Si, forse. Ma anche risveglio dal coma.
Ma cosa dire di chi continuerà a votare a destra per i gradi valori dei secoli scorsi ( patria, religone, nazionalismo, meritocrazia, inidvidualismo ecc. ecc.) o a sinistra ( diritti civili, colletivismo, equità sociale, pacifismo, ecologia,lotta per i deboli, ecc. ecc.).
Nei politici degli ultimidecenni quanti sono stati fedeli a  questi principi e solo a quelli?
Se esistono votateli pure, avrete salvato l'Italia e la vostra coscienza.
Io potrei sembrare banale e qualunquista ma chi continuerà a votare queste ideologia che camminano sulle gambe di questi farabutti solo per tradizione o pigrizia mentale sono causa del male attuale e lo saranno di quello futturo e certamente rasentano la stupidità.
I paesi del Nord Europa forse discutevano meno di grandi ideali ma hanno fatto leggi e riforme validissime e sarebbe bastato copiarle integralmente per non trovarci in queste condizioni. Ma lì esite una coscienza civile nazionale, non di bottega, qui invece c'è solo la spartizione dei potere e del danaro.
Se poi conoscete un ex parlamentare che non sarebbe stato cacciato a calci nel sedere da un parlamento svizzero, danese, finlandese, comunicatemelo pure privatamente, mi impegno a fargli propaganda elettorare da oggi stesso.Un attaccante che non segna per cinque anni quale allenatore e ultras lo tollererebbe per altri cinque anni ?

Non sono un illuso. Lo sono stato gia abbastaza votandoli in passato , da un estremo all'altro dell'emiciclo.Voglio solo che tornino tutti a casa a fare lavori a loro più congeniali.
Niente forche o processi sommari .Li abbiamo mandati lì noi a governarci mica ci sono arrivati con la rivoluzione o per grazia ricevuta.Siamo tutti complici, anche se non abbiamo rubato una lira o un euro.
Meditate gente, meditate, non stiamo eleggendo la birra migliore, ma il futuro dell'Italia.
Esse siamo noi o bene che vada i nostri figli.

Ciro
« Ultima modifica: Febbraio 11, 2013, 08:06:57 da ciro »

nihil

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Re:Storia qualunque di un piccolo imprenditore qualunque
« Risposta #2 il: Febbraio 11, 2013, 09:31:29 »
terribilmente e tristemente reale, questo breve racconto. Pagine di giornale tutti i giorni ci rammenta questa situazione. Hanno rubato senza vergogna il futuro a tutti ed il passato a molti. E per nessuno ci sarà giustizia, le vittime verranno punite e i ladri vivranno felici. >:(

Faber

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Re:Storia qualunque di un piccolo imprenditore qualunque
« Risposta #3 il: Febbraio 11, 2013, 14:50:57 »
E' la storia che si ripete: sempre la stessa oramai da secoli.
L'uomo non è mai cambiato nè migliorato, anelando solo e soltanto il potere e la ricchezza che da questo discende.
Non ci sono nè ideologie nè religioni che potranno cambiare il modo di ragionare dell'uomo.
La mia, purtroppo, è una convizione che deriva dall'analisi della storia, recente e non.
Non mi ritengo un pessimista, ma semplicemente un uomo che ha smesso di sperare e di credere nel risveglio delle coscienze.
"Tutte le anime sono immortali. Ma le anime dei giusti sono immortali e divine" Socrate

L'uomo non può creare nessuna opera che sopravviva ad un libro

Claudia

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Re:Storia qualunque di un piccolo imprenditore qualunque
« Risposta #4 il: Febbraio 11, 2013, 18:32:58 »
Tutto dipende da noi e da noi dipende il cambiare totalmente pagina o meno.

Ormai, come giustamente dice Ciro, non esistono più ideologie di sinistra o di destra, esiste solo una manica di farabutti che si sono spartiti l'Italia in modo vergognoso e allora dobbiamo trovare il coraggio di preferire volti nuovi, giovani, onesti che abbiano a cuore il futuro della nostra nazione, che facciano un pò di pulizia, che mettano al primo posto il lavoro, che lottino per davvero contro la mafia, che diano una mano a chi ha bisogno di aiuto, che infondano speranza ai nostri giovani così amareggiati e delusi perchè hanno rubato loro il futuro, che diano una spinta alla cultura e alla ricerca stroncando le baronie e le raccomandazioni e privilegiando i migliori che , al momento purtroppo, trovano lavoro solo all'estero.

Questa è antipolitica?
Ben venga l'antipolitica, allora, se le premesse sono queste.

Sono consapevole che tutto ciò che si pone come totalmente nuovo fa sempre un pò paura, ma, a rigore di logica, dovrebbe fare molto meno paura del baratro  che si aprirebbe davanti alle nostre vite e a quelle dei nostri figli se, al governo , mandassimo i soliti marpioni.

Riflettiamo prima di condannarci alla rovina totale! :mah:

  Claudia
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera!
S.  Quasimodo