Proseguendo nella nostra disamina, relativamente al da farsi o (finalmente!) a ciò che si dovrebbe fare per cambiare i metodi della politica e nella testa di chi la fa (o la dovrebbe fare con la pretesa di rappresentare gli interessi del Paese: cioè i nostri!) Massimo RIVA scrivendo dalle pagine de "L'Espresso" così preconizza:
"IN PARTICOLARE , si segnala che uomini di Pechino sarebbero interessati a realizzare un investimento ingente per la riconversione dell'area ex Falck di Sesto San Giovanni alla periferia di Milano: quella, per intenderci, che è al centro dei guai giudiziari di Filippo Penati. Premesso che è ottimo servizio da parte dei nostri 007 quello di monitorare gli appetiti economici esteri verso beni italiani, non si vorrebbe che anche il caso specifico di Sesto diventasse motivo per un'altra e insensata crociata patriottica. Magari piovessero soldi dalla Cina per una grande operazione urbanistica che risollevasse dall'abisso la seria crisi edilizia in atto. Anche perché, se c'è un ambito nel quale la potestà di controllo dei poteri pubblici è massima e pervasiva, questo è proprio quello del settore immobiliare: in termini di cubature concesse, di destinazioni d'uso, di vincoli ambientali sugli spazi verdi e così via. Di allarmante ci può essere solo il rischio che i cinesi si mettano a fare concorrenza agli italiani anche sul piano di buste e bustarelle. Ecco che cosa dovrebbe semmai impensierire gli alfieri del tricolore.
C'è, quindi, un salto di qualità da compiere nella politica di difesa degli interessi strategici del paese. Si tratta di superare l'idea secondo cui lo Stato può farsi valere soltanto esercitando il diritto di proprietà come un qualunque privato per approdare a una visione in cui l'autorità pubblica afferma il suo primato attraverso una disciplina ben temperata degli affari e del mercato. Solo il passaggio dallo Stato padrone allo Stato regolatore è la chiave per distinguere i veri patrioti dai farabutti. La dottrina dei campioni nazionali, infatti, ha il non lieve difetto di tradursi sempre in una tassa occulta a carico del contribuente/consumatore."
Credo che da questo articolo del giornalista Massimo RIVA, si possa partire per una "chiacchierata" tra noi...Che ne pensate?