Autore Topic: Cose di paese  (Letto 577 volte)

presenza

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Cose di paese
« il: Aprile 06, 2013, 00:35:48 »
Tutti aspettavano la nascita in quella strada con le case che si guardano come due fidanzati. Fu il nonno, un uomo smilzo e con grandi baffi, ad annunciarla con una voce di popolo: nato è, ed è maschio, si chiama Salvatore. Tutte le donne allora cominciarono a congratularsi a viva voce: auguri, auguri, maschio è. Anche Rosa e la sua vicina Pina si unirono al coro e poi tra loro concordarono che avrebbero fatto la visita insieme. In quel paese era d'uso non lasciare passare molto tempo per andare a trovare la puerpera. E fu così che all'ottava le donne si riunirono e andarono a conoscere il bambino. Ognuna di loro portò in dono qualcosa, e tutte insieme in processione salirono su per le scale e furono accolte dalla nonna: entrate, entrate, accomodatevi, in cucina è. La mamma del bambino, una ragazza appena ventenne con viso spaurito sembrava che la cosa non la riguardasse. Le donne anziane della sua famiglia avevano preso il sopravvento, la bisnonna stirava, la suocera prendeva il bambino dalla culla con orgoglio per mostrare a tutti il volto florido e roseo del nipote coperto fino al naso, perfino le manine perché, dicevano: le ha sempre fredde e poi con le unghie si gratta. A Rosa fu dato di tenere il bambino: “venuta e con soddisfazione me ne vado perché almeno questo mi tocca, di tenerlo in braccio” disse, e tutte le donne di casa mostrarono approvazione e fierezza del fatto che il bambino fosse tranquillo anche tra mani sconosciute. Poi ci fu il giro dei confetti, di quelli che adesso si offrono avvolti uno ad uno nella carta e Pina la più sprovveduta ne prese quattro, due al cioccolato e due alla mandorla per i suoi bimbi. E tutte le altre la guardarono volendola incenerire perché è usanza prenderne o uno o tre, mai in numero pari. Rosa, la più intraprendente del gruppo allora spezzò l'imbarazzo con una battuta grassa e rivolgendosi alla zia del bambino appena ventenne anche lei, disse: vedi Sara imparati, vuole essere annacato, e tutte le altre a ridere a denti stretti del doppio senso. Poi tutte insieme si alzarono “togliamo il disturbo, adesso” e quelle di contro “ e quale disturbo è un piacere” e così si avviarono tutte alla porta precedute dalla madre ragazza che dal grande cesto a bella vista nel soggiorno, estrasse le bomboniere da visita per le intervenute: una cicogna che porta un bambino su una nuvola azzurra tempestata di stelline e una frase di effetto: eccomi qua per la gioia di mamma e papà. I baci, ancora auguri e ognuno alla sua casa. Quando Pina rientrò i suoi figli vollero la nuvola, e quella con pazienza l'aprì e meraviglia: solo quattro confetti dentro al velo. Pensierosa si disse: non sono sempre cinque i confetti dentro al velo, che strano! E poi con gesti quotidiani si mise ai fornelli e cominciò a preparare la salsa.

piccolofi

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Re:Cose di paese
« Risposta #1 il: Aprile 06, 2013, 18:17:54 »

Quanto mi piace questo quadretto di paese descritto dall'interno!  Pare di vederlo mentre si svolge, si percepisce l'atmosfera, i tipi umani.
Tutto avvolto nella quotidianita', anzi, di piu', in quel che non cambia nel tempo e da' l'impronta a un paese, a una collettivita'.
Poi mi delizia il verbo messo dopo dopo , alla siciliana (es. " maschio e' ), che, se lo sento, mi fa sorridere.
Bello.   

nihil

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Re:Cose di paese
« Risposta #2 il: Aprile 07, 2013, 09:38:54 »
che delizia questi tuoi flasch su attimi di vita.

ectobius

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Re:Cose di paese
« Risposta #3 il: Aprile 14, 2013, 17:20:08 »
Io sono nato in un piccolo paese del Sud, e vi ho passato l'infanzia. Credo che molto sia cambiato, ma ancora molto ricordo e questo tuo quadro è reale e mi rallegra.

ectobius

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Re:Cose di paese
« Risposta #4 il: Aprile 15, 2013, 10:19:32 »
Per un attimo ho provato la sensazione di esserci.

L’ho incontrato per caso questo sito e mi è immediatamente piaciuto: un club colto di buona scrittura e soprattutto di attenta lettura. E poi scopro la nostalgia per le piccole comunità agricole, specie quelle antecedenti la presa del potere della tecnica, che si autodefinisce progresso, cioè costruzione del nuovo per il bene dell’umantà, mentre in realtà sta distruggendo questo pianeta meraviglioso... anche dal punto di vista dei rapporti umani.

Ho letto da qualche parte questo di Don De Lillo:

“Un tempo avevo amato un piccolo paese di provincia senza accorgermene e quell’amore non voleva saperne di lasciarmi”.

Ah, poter andare in giro come una volta… girare il mondo come un vecchio cantastorie con la folla intorno che ti beve avidamente… e piange le storie eroiche. Andare con un allegro carretto siciliano tutto decorato a colori vivaci, e ai pannelli le immagini di eroi, fole, storie umane... e tra le stanghe un asino con pennacchio che sul più bello risponde al verso lanciato da qualcuno e prende a ragliare forte… E chi lo ferma più?

nihil

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Re:Cose di paese
« Risposta #5 il: Aprile 15, 2013, 14:39:45 »
anche le tue sono letture attente  ;) siamo contenti che tu sia approdato qui.