Una pioggia a dirotto, un cielo nero più scuro del mosto e una corsa folle e veloce in mezzo al traffico della mattina. La gente che andava, e il vento tagliava. E un rifugio quel luogo, proprio lì lungo il corso. Un piacere infinito, il profondo di quel mattino, penetrante e avvolgente come solo a gennaio senza bisogno di un niente. La cioccolata più calda, prega adesso quel volto, e una fetta di torta lì sul piatto e i biscotti. Un sorriso e l'intesa e nel fondo del mondo lei e lei in discesa. Prima un morso e poi un altro ed ecco un sorso, lui scende giù come l'acqua. Nulla è certo o dovuto e di questo era certa, e perciò ancor di più il suo grazie a quel giorno, a quell'ora e al momento.