Se questo è Natale
In città il cielo é lontano,
una cupola grigia
riflette le luci
giù nelle strade
qualche luce d’artista
rimbalza sugli ombrelli aperti
tra la pioggia stanca
di questi giorni uguali
colori evanescenti, improbabili,
fluorescenti.
Quasi psichedelico l’effetto
che, ricordo, ottenevo
sfocando le gocce ferme sul vetro:
ragnatele di luce
frattali imperfetti
forse una vita indietro.
Riflessa sul selciato
di piazza Castello
la 500 blu.
Mentre indugio su questi ricordi
come filamenti d’argento
che si dipanano molli
gli occhi fissi nel vuoto…
Poi un sibilo, un rintocco
forse una campana, un botto
un’ auto che passa
quasi un fermo immagine
la pozza d’acqua
lo schiaffo sulla faccia
completamente bagnato
riapro gli occhi.
Timida un’imprecazione
lascia spazio allo stupore
sento un calore antico:
si danza attorno al fuoco.
Sopra, la notte tersa,
avvicina le stelle
quella dalla lunga scia
ci ha lasciato un messaggio:
che lo stupore non ci abbandoni
ed il mistero non ci spaventi
l’amore tra la terra ed il cielo
ci fa coscienti
colmando i nostri calici all’istante.
Poi d’improvviso rumor di sonagli:
ecco la slitta di Babbo Natale!
C’è festa oggi, al centro commerciale
la gente s’ammassa
ci sono gli sconti
davanti alla cassa.
Lungo le strade
c’è ansia e fervore
fermi al semaforo
stona il motore.
Giornali e TV
Non ti tirano su
Cerchi l’uscita
Al cine o in vacanza,
ma hai piena la panza
che ci vuole la gru!
Ma che scemo ho tutto sognato:
queste parole son come bignole
si seguon l’un l’altra
son suoni cangianti
dentro bolle sospese
esplodono con un… “pop”
rilasciando sorprese.
Ma ecco che qualcosa riaffiora
lo stridio improvviso
la lunga frenata
sono disteso per terra
la gente mi guarda
la mano alla bocca
gli occhi sbarrati
una sirena lontano
ho una smorfia un po’ storta
la voce è distorta
oddio l’aorta…
Mi solleva un dottore
sorrido alla ragazza bionda
che mi prende per mano
e mentre mi allontano
tra le luci folli delle feste
mi par di sentire:
dicono che se la caverà…