E' come descrivere tutto ciò che vedo. E di tutto ciò che vedo nulla è importante o forse tutto. No, non voglio parlare della mia città, bensì della borsa dell'acqua calda, proprio così, di quella che riscalda e non consuma, dona senza nulla in cambio e rende appagati dalla morsa del gelo. Scioglie il freddo e il dolore, e si abbraccia col cuore, ha i colori più vivi, i disegni più strani e una forma di sempre come un golf di lana. Io immagino un corpo, mezzo busto di statua, ben diritto e tuttavia fluttuante. E poi ecco i ricordi di me bimba e poi ragazzina, e di una nonna piccina che alla maglia intrecciava e con la borsa dell'acqua calda si scaldava.