L'ho letta rapida e mi e' sembrata troppo dura. Poi l'ho riletta piano, molto piano, e l'ho trovata piena di consapevolezza, orgoglio, dirompente, amara, poeticamente espressiva quando parla di voler cogliere" il tempo non incatenato dall'uomo ", provare ad " accarezzare il vento che spazza via ogni cosa " e in definitiva " aspettare paziente che Tutto si compia ".
Il tempo non asservito dall'uomo e costretto in una prospettiva angusta, il vento che tutto percorre e cancella e va, espressione di un divenire perenne......a cosa ci fanno pensare?
A una dimensione sovra-umana.
Al compiersi di un Tutto cui si e' voluto dare la lettera maiuscola, in omaggio al mistero dell'Universo.
O forse, inconsciamente, nel desiderio di abbandono a una sorta di Padre, che la mente razionale rifiuta ma il cuore in fondo anela.