… di una penna biro semplice e schietta, possibilmente nera, era quella che usavo quando ancora scrivevo su carta. Sono amica di quel diario – quaderno dalla copertina rigida al quale ho rivelato alcune mie confidenze. E la matita, una qualsiasi anche un mozzico, la tengo sempre in mano per sottolineare i passi più significativi per me. I libri, sono amica di quei libri che mi hanno aperto l'orizzonte e fatto scoprire che dentro me c'è una profonda radice. E la mia sedia – poltrona rivestita di bianco, col cuscino e il poggiapiedi; il leggio nero, una tastiera con i tasti semicancellati , sì, sono amica anche di queste cose. E poi ancora di quella caffettiera che programmo la sera e lei mi fa trovare il caffè caldo l'indomani, dell'autoradio e della mia macchina rossa. Sono amica della strada che percorro ogni mattina, del portone verde di casa, e del panificio con le finestre a vetri. Sono amica delle bottiglie di birra in frigo, delle chiavi di casa e dei gradini. I sassi neri, i sacchetti di carta e i sedili di pietra, sono amica anche di loro e di quel vaso in ceramica, della mia lampada color viola e del colore viola. Il mio scialle, i cappelli di lana, le collane lavorate all'uncinetto e il mio anello in acciaio, sono loro amica sì, come lo sono della mia borsa gialla di stoffa, dei fuoristrada e di tutte le scarpe. Sono amica delle vetrate, dei tetti a spiovente, del legno, delle candele e dell'incenso al sandalo. E ancora delle spezie, degli aromi, e delle teglie in cucina. Il pentolino del latte, le tazze bianche e rosse e i piatti neri, sono amica anche di loro, e ancora delle moto, degli acquiloni, del telefono e degli aerei.
Sono amica delle cose inanimate, semplicemente perché si animano appena poso i miei occhi su di loro.