Oggi voglio respirare di vuoto e riempire un bel niente, starò qui a distanza mentre tutto scorre.
Oggi bel starò di e bel qui mentre voglio niente distanza tutto riempire scorre a e di bel vuoto tutto qui bel oggi riempire starò mentre e vuoto respirare a e scorre respirare starò distanza di mentre qui e tutto respirare bel a e distanza mentre di qui scorre oggi vuoto distanza voglio mentre respirare bel a qui e starò riempire mentre a tutto e niente di bel a oggi respirare e di tutto voglio qui a distanza.
Oggi bel starò di. E bel qui. Mentre voglio, niente distanza tutto riempire scorre! A e di... bel vuoto tutto qui, bel oggi riempire starò mentre. E vuoto respirare a e scorre. Respirare starò distanza di, mentre qui. E tutto respirare bel! A, e distanza mentre di qui scorre, oggi vuoto distanza voglio! Mentre resirare bel a qui. E starò riempire, mentre a tutto e niente di bel, a oggi respirare e di tutto voglio qui distanza.
Siamo ogni giorno condizionati da tutto, e quando abbiamo la possibilità di liberarci, ecco che la sintassi ci obbliga a condizionare anche le nostre scritture con le costruzioni fatte di soggetto, verbo, predicato e complemento.
“Noi pensiamo in frasi e, come pensiamo così vediamo. Se pensiamo secondo la struttura soggetto/verbo/ complemento oggetto, è così che formiamo il nostro mondo.
Frantumando questa sintassi, liberiamo energia, e riusciamo a vedere il mondo in una prospettiva comletamente nuova. Non siamo più al centro dell'universo”.
(Scrivere zen – Natalie Goldberg)