C'era una volta
un certo Brunello,
un po' saggio
un po' poeta e menestrello.
In lungo e in largo
la sua penna spaziava
e dovunque si posasse
vitalita' e commenti
suscitava.
Ogni giorno si affacciava
nel virtuale
del piccolo villaggio
con la Zeta
e ad animarlo
si dava un gran daffare,
che' non gli andava
l'acqua troppo cheta.
Fu cosi' che il Padreterno,
volendo accontentarlo,
gli mando' un di'
quanto di meglio aveva,
e fu
tutto un ribollire
nel Villaggio,
un agitarsi,
uno scontrarsi,
fino a gridare al salvataggio.
Il Nostro
si barcameno'
come poteva :
non era esattamente
quello che voleva!
Infine stanco
scese nell'agone,
meno' il suo fendente
e... si ruppe
una Stagione.
Il Villaggio
stranito lo aspettava,
da piu' parti
a gran voce lo chiamava.
Ma Lui
pareva
aver messo le ali
e non dava orecchio
ne' a lusinghe
ne' a strali.
Quando pero'
il Villaggio,
mortizio e rassegnato,
sembrava infine
essersi acquietato,
si scopri'
che davvero
aveva messo le ali
Brunello :
perche' riapparve
col sembiante
di un buffo
paperello.
E cosi'
nel Villaggio
prese ad aggirarsi
uno strano personaggio :
che dava il " bongiorno "
e poetava
come il fu-Brunello,
ma svolazzava
allegro e senza pesi
come D@ffy,
il Paperello.