Guardo e osservo intorno a me le molte persone, comuni cittadini che stanno facendo il loro dovere: sentono ancora che è giusto votare ed esprimere il proprio pensiero e sentimento verso le istituzioni. Mi chiedo, tuttavia, se i politici che vorrebbero rappresentarci meritano ancora la loro fiducia, la nostra fiducia. Che ottengano il nostro mandato, in forza del quale prenderanno le nostre decisioni, quelle che dovrebbero risolvere i molti problemi che tutti noi ben conosciamo. Ne hanno la competenza? Se guardo al passato, posso ricordare i molti governi e politici che li composero, a vario titolo, senza lodi e senza infamia. Loro rispecchiavano la società che li aveva fatti assurgere al rango che andavano ad assumere. Nel bene come nel male, ci hanno tramandato una Repubblica istituzionale ancora funzionante e, seppure con molti difetti, ricca di storia anche agli occhi di tante altre Nazioni. Noto, però, anche il disamore delle giovani generazioni verso tutto ciò che è vicino alla politica: questo è pericoloso per il futuro delle Istituzioni. La democrazia si fonda innanzitutto sul presupposto della rappresentatività: laddove questa venisse a mancare, ebbene chi o che cosa starebbe decidendo per noi? Queste elezioni della Regione Sicilia ci daranno il senso delle proporzioni e in definitiva dello stato di salute della politica in Italia. Ma, sopratutto, tutti si stanno augurando che possa realizzarsi un cambiamento epocale, che porterebbe alla ribalta nuovi personaggi meno collusi con il "passato" e più disponibili ad impegnarsi per una vera crescita del Paese.