Autore Topic: Morte di un Essere oscuro  (Letto 953 volte)

piccolofi

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Morte di un Essere oscuro
« il: Ottobre 15, 2012, 19:08:39 »
Allora ero una " trimestrale " alle mie prime esperienze.  Dell'ufficio non avevo capito neanche il
 nome.  L'ambiente era comunque improntato al timore : si doveva lavorare e alzare poco la
 testa, ossia fare poche chiacchiere, i colleghi piu' anziani ti facevano sentire poco piu' di un vermetto e non ci si sentiva molto rilassati.
Ma il meglio era lui  : grasso, basso, testa semipelata e untuosa, occhiali spessi come uno della
" Banda Bassotti ", labbra carnose che producevano ribrezzo sulle quali aleggiava perennemente,
manco ci fosse parcheggiato, un sorrisetto malevolo e insinuante, che faceva il paio con gli occhi acquosi e ipovedenti cui pero' non sfuggiva nulla.  Lo si sentiva sulle spalle, sulla nuca ( o altrove ) il suo sguardo cattivo e per alcune di voglia repressa.
Si sapeva che andava a puttane, perche' chi sarebbe mai stata con lui?
Tu passavi, intenta a un compito o all'altro, e sentivi letteralmente il sibilo, proprio come di una vipera, che ti seguiva.
La maldicenza, la frasetta ironica e velenosa, l'imitazione storpiata della voce, la caricatura del modo di fare.
Le appoggiava li', rivolte un po' all'aria un po' al collega vicino, quelle sue frasi che, se udite dalla malcapitata, la pungevano e la  ferivano anche se non lo mostrava.
No, la poveretta, specie se adeguatamente provvista di amor proprio, " non gli dava la soddisfazione " di far capire di aver sentito o, peggio, di prendersela. Ma poi, una volta sola.....
" Quella l'ho fatta piangere ! "  si vantava lui soddisfatto, anzi interiormente gongolante.
Ma lo faceva a mezza bocca e a mezza voce, nel suo stile untuoso di vipera vigliacca.
Lanciava le sue frecciate, ma sempre alla schiena.
Davanti pareva neutro, assente, di gomma, isolato in quel suo strano " io " di essere consapevole della propria poca attrattiva fisica.
Ripugnanza, per la verita', e ritengo lo percepisse.
Tutti lo chiamavano per cognome, non solo perche' usava cosi' ma perche' avventurarsi sul suo nome avrebbe dato l'idea di una volonta' fraterna che non era proprio immaginabile.
Lui d'altra parte voleva esser nelle grazie o quantomeno accetto solo dai superiori o da chi temeva, ma per tutti c'era sempre in serbo un'oncia di cattiveria non appena avesse visto uno spiraglio di debolezza.
Solo una collega non piu' giovane ma ancora piacente, con l'astuzia della sua terra e il savoir-faire e i sorrisi dolcemente falsi, aveva il coraggio di prenderlo sotto braccio, quando lui imperversava e brontolava troppo, portarselo in giro e ammansirlo con carinerie che, dato il soggetto, apparivano grottesche e allucinanti.
Si sentivano gli ultimi brontolii malevoli, poi lo si vedeva piegare le labbra in un certo sorriso untuoso e compiaciuto, come di chi sa di non essere amato ma ugualmente si compiace degli effetti visibili del suo potere.
" Toro ! " gli sorrideva lei con falsa lusinga e storpiando con voluta ambiguita' il suo cognome.
E lui, tenuto confidenzialmente a braccetto, non si sottraeva, e sorrideva sgradevolmente di rimando.
Tanto sgradevole, quel sorriso poco felice e cosi' raro, che veniva di guardare da un'altra parte per il disagio.
" Brr !! "  ti dicevi " Ma come fara'? "
" Come fara' senza dare di stomaco? "  : il pensiero era di tutte e pareva quasi aleggiare nell'aria.
Si faceva finta di niente, mentre lei moltiplicava i falsi sorrisi altrettanto falsamente provocanti, e lui la guardava con occhio porcino e poi si girava a guardare tutt'attorno il suo pubblico di odiate donnette.
" Vedete? " pareva dire  " Vedete?!? "  " Sono un uomo, e c'e' chi lo capisce! "  " E che uomo, brutte puttane smorfiose ! "
Anni duri, tempi duri, quelli di Foro/Toro.
Anni in cui si poteva licenziare senza troppa difficolta', ed era meglio ingoiare e sopportare.
O cosi' mi era stato riferito, io per fortuna non ho avuto esperienza diretta, ero arrivata che i tempi stavano un po' cambiando.
Pero'.....
L'essere malevololo per eccellenza aveva vari guai di salute, oltre alla forte ipovedenza.
Solo pochi intimi pero' ricevevano le sue rare confidenze. 
Non si fidava di nessuno, la fiducia non poteva proprio concepirla.
Un bel giorno, passati tanti anni e andato lui ( credo ) gia' in pensione, si seppe che era morto.
Qualcuno chiese come, ma c'era piu' che la curiosita' e l'istinto del pettegolezzo una punta di...
Soddisfazione?
Gli uomini non so, ma per le donne non ci fu amarezza alcuna, anzi.
Qualcuna, che da lui piu' aveva patito, ebbe la faccia di dire che ben gli stava, che lei certo non avrebbe pianto o commiserato il suo destino.
Perche', si seppe, era morto solo e pressoche' cieco.
Solo la collega che l'aveva tenuto a braccetto ando' al suo funerale.
E pote' cosi' riferire, con falsa pieta', che non c'era quasi nessuno.
 " Una parente.., forse una sorella, ma non so chi fosse "

nihil

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Re:Morte di un Essere oscuro
« Risposta #1 il: Ottobre 15, 2012, 20:32:56 »
si raccoglie ciò che si semina,   alla fine si suscita pietà.

ziaci

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Re:Morte di un Essere oscuro
« Risposta #2 il: Ottobre 15, 2012, 23:52:57 »
sembra di averlo davanti Foro/Toro, è non è piacevole,
sei riuscita a darmi delle immagini molto nitide e altrettanto chiare, spiacevoli, emozioni,
molti uomini piccoli hanno intorno a se un mondo piccolo,
altri no purtroppo e come sempre la differenza la fanno i soldi.
acrobata del tempo, sospesa a mezz'aria, senza rete sto.
C.

patriziagiangregorio

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Re:Morte di un Essere oscuro
« Risposta #3 il: Ottobre 16, 2012, 09:41:51 »
mamma che personaggio!
Il racconto e' scritto cosi' bene che sembra di vedere il tizio odioso.

Claudia

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Re:Morte di un Essere oscuro
« Risposta #4 il: Ottobre 20, 2012, 08:58:31 »
Un personaggio così sgradevole lo abbiamo incontrato forse un pò tutti nel corso della vita, lasciandoci un ricordo tutto in negativo.
Tuttavia io credo che persone siffatte siano preda di una tale profonda solitudine e infelicità che, a livello più o meno conscio, riescano ad  esprimersi solo vessando gli altri e pensando, in tal modo,  di alleggerire quel pesante bagaglio di sofferenza che li schiaccia.
 Spesso il dolore rende più umani e  avvicina agli altri, a volte, invece,  ingabbia in un tale vortice di inestricabili angosce che si trova  un pò di tregua solo  massacrando il prossimo.
Povere, sciocche creature che scelgono di non vivere e che, alla fine, ispirano solo tanta pietà.

                                                       Claudia :rose:
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera!
S.  Quasimodo

ciro

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Re:Morte di un Essere oscuro
« Risposta #5 il: Ottobre 21, 2012, 00:15:42 »
Nella nostro quotidiano ci sono uomini anche peggiori di quello che tu hai magnificamente descritto e ti confesso che fatico parecchio a pensare che anche loro hanno un senso in questa vita.

Ottima narrazione e ambientazione, credo proprio che che non avrei partecipato al suo funerale: era troppo carognone.

Ciro

piccolofi

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Re:Morte di un Essere oscuro
« Risposta #6 il: Ottobre 22, 2012, 14:10:00 »

 Troppo carognone ma vero, poveraccio ( nel senso che non ho calcato la mano, anzi ).
 Certo, e' vero che la poca fortuna fisica o di salute puo' incattivire, rendere malevoli verso il
 resto del mondo piu' fortunato, lo so perfettamente, eppure , pur con la dovuta comprensione e
 i dovuti sconti...fatico a trovare scusabile del tutto la cattiveria verso chi non ha fatto nulla, la
 malevolenza eretta a sistema di vita.
 Che senso ha un'esistenza simile?  Ma, caro Ciro, e che senso ha l'esistenza di tutti noi, buoni
 compresi?   Proprio tu fai una domanda simile?
 Tu ami riflettere, anzi interrogarti e cercare risposte, ma temo ci si debba rassegnare al fatto
 che siamo del tutto inadeguati, nella nostra limitatezza umana, a dare risposte vagamente ac-
 cettabili.
 Mi e' capitato  a volte di farmi la domanda opposta  : che senso ha che certe persone in gamba,
 intelligentissime, interiormente splendide, muoiano anche loro come tutti, come una ghigliottina
 che cala su quel tesoro accumulato nel tempo e che tanto bene ancora avrebbe potuto fare?
 Cosa sono vissuti a fare?
 Perche' nasciamo, viviamo e alla fine moriamo, vanificando con cio' tutto il nostro cammino e
 qualunque cosa siamo riusciti a costruire e diventare?
 ( Scusatemi, mi sono lanciata troppo quando di solito non lo faccio. )

ciro

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Re:Morte di un Essere oscuro
« Risposta #7 il: Ottobre 25, 2012, 07:58:08 »
Cara Piccolofi io fatico molto a pensare che i carognoni siano su questa terra con un senso che spesso ci sfugge, ma fatico ancor più a vedere la brava gente di cui tu parli che sembra ricevere sempre schiaffi per avere donato fiori. Razionalmente riesco a concepire quelle che sembrano storture di una natura matrigna, ma non sempre rieso a sentire dentro che tutto questo non potrebbe essere altrimenti, non può essere che così. Questo è il più grande dei miei limiti. No, il mio non è fatalismo o rassegnazione, anzi è dinamismo immobile, eterno presente, flebile percezione di cio che é. Le tue domande hanno tormentato per secoli gli esseri sensibili che si sono succeduti su questa terra e spesso hanno giudicato la loro vita inutile, foglie al vento, scritte sulla sabbia, ma io credo invece che chi non si è mai posto le tue domande non sia vissuto mai veramente. Poco importa se hanno fatto tanto rumore e se la storia dedicherà loro capitoli interi. Anche questi finiranno in polvere come tutto quello che l'uomo costruisce fuori di sè.
Persone con la tua sensibilià e gentilezza d'animo sono il sale di questa terra.
Scusami ma anch'io mi faccio trasportare dalla tastiera e  ho scritto pochi versi che spontaneamente son venuti fuori pensando alla creatura Piccolofi/Giuliana di cui percepisco con forza il suo animo gentile.

Con affetto.

Ciro

piccolofi

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Re:Morte di un Essere oscuro
« Risposta #8 il: Ottobre 25, 2012, 13:46:52 »

  Troppo buono, Ciro : magari fossi come dici tu, in realta' sono piena di difetti.  Ma, ti diro', se
  fossi una meraviglia e tutta rose e fiori, la cosa non mi piacerebbe granche' ( i " perfetti " mi
  sono un po' antipatici... ).  In piu', spesso mi detesto da sola.  Hmm hmm...

D@ffy

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Re:Morte di un Essere oscuro
« Risposta #9 il: Novembre 09, 2012, 21:26:19 »
Per mille papere spennate! Se un giorno dovessi incontrare quel tizio sul mio cammino, gli direi xxxxxxxxxx e poi xxxxxxxxxx, e ancora xxxxxxxxxxxxxx, e poi gli darei un sinistro e un destro, poi un destro e un sinistro, poi....quack!

''sii come una papera. Calma sulla superfice dell'acqua e, sotto, sempre con le zampe in movimento.

piccolofi

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Re:Morte di un Essere oscuro
« Risposta #10 il: Novembre 09, 2012, 23:15:30 »

Questo si' che e' parlar chiaro e paperoso, D@ffy!  E hai colto esattamente nel segno!
Parola di
            Paperetta
  ( hmm, forse non mi crederai, ma e' cosi' che mi chiamavano un tempo.. )