Sto in macchina imbottigliata nel traffico e l'unica cosa che posso fare è pensare alla coppia qui accanto a me che sta andando a sposarsi. Che strano mese, settembre, se ci penso anch'io ho scelto un mese autunnale per il mio matrimonio, infatti poi è finito. Perché è strano? E' il mese in cui tutto finisce, le foglie ingiallite cadono dai rami, il caldo cede il posto alle piogge e all'umidità, i cibi hanno il colore della terra bagnata e dell'ocra delle foglie. Forse non è a caso che si sceglie di sposarsi a settembre, è il mese della fine e forse chi lo sceglie sente finire dentro di sé un periodo della propria vita. Dicembre invece è il mese in cui tutto è freddo, come congelato e se penso a chi lo sceglie, forse lo fa perché congela nel matrimonio qualcosa di cui sconosce la riuscita come dei cibi nel congelatore quando sono in avanzo, e si conservano per consumarli quando occorrono. Poi c'è l'estate, la stagione del divertimento, della bella vita, delle vacanze senza pensieri. Chi si sposa in estate forse ritiene il matrimonio una bella vacanza che non finisce mai, il divertimento per eccellenza senza pensieri e facile da vivere.
Mentre sto qui ancora ferma, mi chiedo allora quale possa essere la stagione più appropriata per un matrimonio. Ecco ci penso e dico tra me e me: se dovesse ricapitare di sposarmi, sceglierei la Primavera. E' la stagione della rinascita, tutto fiorisce e si apre alla vita dopo il sonno invernale. Giro il mio volto verso la coppia qui a fianco e quasi sto per gridare quel mese quando qualcosa si sblocca e le macchine ricominciano a muoversi. Gli sposi accanto a me si avviano al destino che hanno scelto e al mese che li attende ed io concentrata alla strada mi avvio di corsa al supermercato ormai all'ora di punta.