Autore Topic: L'amore è la chiave...  (Letto 1990 volte)

presenza

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L'amore è la chiave...
« il: Ottobre 12, 2012, 17:34:16 »
Non inaridire il tuo cuore.
Tienilo sempre vivo e pronto ad esprimere
emozioni che purificano, uniscono, espandono.
Non guardare all'amore umano.
Usa l'amore umano per arrivare all'Amore Divino.
Impara ad amare ogni cosa per amore di essa,
non per quello che può darti.
Ama gli oggetti, le Piante, la Natura, ama Tutti.
Ama, ma non rimanere attaccato all'amore.
L'amore se ne va se si crea l'attaccamento.Perché l'attaccamento è una copertura per l'affermazione, e l'affermazione è parte dell'ego.
L'amore dissolve l'ego.
L'amore unisce al Divino.
L'amore è la chiave.
              (Aurobindo da How To Begin di M.P. Pandit. Domani 2003)



Pensieri, pillole di saggezza e quelli che mi sembrano particolarmente interessanti mi piace condividerli, come questo...

Doxa

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Re:L'amore è la chiave...
« Risposta #1 il: Ottobre 12, 2012, 22:18:12 »
Itinerarium mentis in amorem

"Non esiste nulla che più dell'amore occupi sulla superficie della vita umana più spazio, e non esiste nulla che più dell'amore sia sconosciuto e misterioso. Divergenza tra quello che si trova sulla superficie e quello che è il mistero dell'amore: ecco la fonte del dramma. Questo è uno dei più grandi drammi dell'esistenza umana. La superficie dell'amore ha una sua corrente, corrente rapida, sfavillante, facile al mutamento. Caleidoscopio di onde e di situazioni così piene di fascino. Questa corrente diventa spesso tanto vorticosa da travolgere la gente, donne e uomini. Convinti che hanno toccato il settimo cielo dell'amore, non lo hanno sfiorato nemmeno. Sono felici un istante, quando credono di aver raggiunto i confini dell'esistenza e di aver strappato tutti i veli, senza residui."

(brano tratto da "La bottega dell'orefice", scritto da Karol Wojtyla (papa Giovanni Paolo II).

ciro

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Re:L'amore è la chiave...
« Risposta #2 il: Ottobre 14, 2012, 05:03:32 »
L'amore dissolve l'ego.
L'amore unisce al Divino.
L'amore è la chiave.
              (Aurobindo da How To Begin di M.P. Pandit. Domani 2003)


L'amore ... E'.

Ciro

Doxa

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Re:L'amore è la chiave...
« Risposta #3 il: Ottobre 14, 2012, 12:59:06 »
L'amore ... E'

E’ una parola polisemica ma anche un sentimento.

Dal punto di vista semantico  la parola amore viene usata  in diversi contesti con diversi significati.

Il lemma deriva dal verbo “amare”, termine questo che nell’antichità veniva usato dai parlanti la lingua latina per indicare il desiderio, l’attrazione fisica.

Nella lingua italiana la parola amore indica aspetti relazionali diversi: quello per il/la partner, quello parentale,  per il proprio lavoro, per un ideale come la libertà e la giustizia, verso una divinità o altro.

Per evitare la polisemia gli antichi Greci utilizzavano differenti termini per esprimere il diverso modo di amare. La scelta della parola dipendeva dal contesto. Questi erano i lemmi più usati:

agàpe: per indicare l’amore generoso verso gli altri che sono al di fuori del legame matrimoniale. La parola àgape (notare l'accento sulla prima vocale anziché sulla seconda) è presente anche nel Nuovo Testamento. Veniva utilizzata dalle comunità paleocristiane per indicare il convivio sacrale in ricordo dell’ultima cena. La parola greca agàpé fu poi scelta per tradurla nella lingua latina con il termine “charitas” (dal latino carus = caro, amato), che esprime meglio l’amore cristiano, ma spesso nel linguaggio comune è assente la sua specificità teologica e la carità viene collegata all’atto dell’elemosina.  I cristiani credono che l'amore per Dio e quello per il prossimo siano due degli aspetti più importanti nella vita,

Philia: esprime un rapporto affettivo di tipo amicale, senza il coinvolgimento sessuale. Nell’antico testo greco della Bibbia  “phileo” è usato anche con lo stesso significato del verbo “agapao”.

Storghé: indica l’affettività parentale o verso un gruppo di sodali.

Thelema: nella lingua greca significa volontà, anche di amare in modo armonico con il proprio Sé.

Eros: evoca l’ellenico dio dell’amore e del desiderio sessuale suscitato dall’aspetto fisico del/la partner. 

Da alcuni mitografi della mitologia greca Eros venne considerato figlio di Afrodite e di Zeus, altri lo immaginarono nato dall’unione di Venere con Ares oppure con Ermes, altri ancora lo vollero nato dall’unione di Artemide con Ermes.
Nella mitologia più antica Eros è una delle prime forze della natura, figlio del Caos, personificazione dell'armonia e della potenza creativa dell'universo. In seguito venne immaginato inseparabile dalla madre, Afrodite, dea dell’amore.
Nelle raffigurazioni artistiche Eros veniva rappresentato come un bimbo nudo e alato, spesso bendato per simboleggiare la cecità dell'amore, munito di faretra, arco e frecce d'argento, frecce di desiderio, che lanciava in modo indiscriminato nel petto degli dei e degli uomini facendoli innamorare.

Dagli antichi Romani Eros venne chiamato “Amor” oppure Cupido, da “cupere” = desiderare.
A lui furono dedicati anche templi e simboli aniconici o fallici. Poi furono progressivamente sostituiti con eroti od amorini.

Eros è anche il personaggio principale nella favola allegorica di “Amore e Psiche”, narrata dallo scrittore latino Lucio Apuleio.

Amore (=Eros) s’innamora della bellissima Psiche (nome che nella lingua greca significa anima). La loro relazione viene contrastata da Venere e si svolge tra avventure e magie con l’intervento di altre divinità.

Dall’unione tra Amore e Psiche nacque una figlia che venne chiamata Voluttà (dal latino “voluptàs”), parola che evoca il desiderio ma anche il piacere che deriva dal soddisfacimento degli impulsi sessuali.

Eros è citato da Omero ed è considerato importante anche da Platone. Secondo questo filosofo l’amore non si deduce unicamente dall'unione spirituale degli amanti. Si ama sessualmente e spiritualmente per soddisfare il desiderio. La concezione platonica di Eros si deduce, in particolare, dal “Simposio” e da “ Il Fedro”.

Di Platone è anche il “Convito”, nel quale l'amore spirituale indicato dalla sacerdotessa Diotima di Mantinea corrisponde al termine “sublimazione” usato da Sigmund Freud per il concetto di amore romantico, considerandolo sessualità sublimata.


Doxa

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Re:L'amore è la chiave...
« Risposta #4 il: Ottobre 14, 2012, 22:30:00 »
 I mtografi attribuirono ad Eros tre fratelli: Anteros, Himeros e Pothòs.

Anteros, figlio di Venere e Marte, fu considerato patrono del reciproco amore ma anche il vendicatore dell’amore disprezzato.
Il mito narra che Eros ed Anteros stavano sempre insieme. Se Anteros si allontanava, Eros, per magia, ritornava bambino. Tale allegoria vuol significare che l'amore (Eros) per crescere ha bisogno di essere corrisposto (Anteros).

Un altro figlio di Afrodite ed Ares è Himeros , che personifica il desiderio sessuale, la lussuria; simboleggia lo stimolo sessuale che chiede di essere subito soddisfatto.

Pothòs, nella lingua greca significa "luce",  è considerato figlio di Venus e Cronos e rappresenta la componente spirituale dell’amore. Nell’iconografia è raffigurato su una rupe davanti al mare in attesa dell’amore che non gli arriverà mai.
Pothòs fa veleggiare il marinaio verso l’”isola che non c’è”, verso ciò che non può essere raggiunto . Questo dio romantico e malinconico simboleggia il desiderio struggente, l’idealizzazione.

Doxa

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Re:L'amore è la chiave...
« Risposta #5 il: Ottobre 14, 2012, 23:41:42 »
La psicologia considera l'amore un fenomeno cognitivo e sociale.

Lo psicologo statunitense Robert Sternberg   ha effettuato alcune ricerche e dai dati raccolti ha teorizzato un concetto di amore completo sulla base di tre componenti fondamentali:

l'intimità come componente emotiva;

la passione come componente motivazionale;

l'impegno come componente cognitiva.

La triade si può rappresentare graficamente con un triangolo equilatero, perciò detta "teoria triangolare dell'amore".

 

L'intimità induce due persone a  condividere  la propria privacy.

La passione, l’amore passionale nasce dall'attrazione sessuale e dal reciproco attaccamento.
 
L’impegno  (dedizione) scaturisce dalla reciproca aspettativa di lunga durata della relazione d’amore.

Da questa teoria Sternberg ha costruito una scala di misurazione delle varie tipologie amorose, collegata alla combinazione in vari livelli dei tre diversi fattori. Sono possibili, secondo questo psicologo, otto tipi di relazione.

Il primo è "l’assenza di amore ": tutte e tre le componenti mancano; è la situazione della grande maggioranza delle nostre relazioni personali, casuali o funzionali.

Il secondo tipo è basato sulla sola "simpatia ", che comporta amicizia ma non il sentimento d'amore. 

Nel terzo tipo c'è "l’infatuazione " e la sola passione, come nel caso delle relazioni a breve termine, senza intimità ed impegno.

"L’amore vuoto " è il quarto tipo di relazione, dove l’impegno è privo di intimità e di passione. C'è solo l'impegno di rimanere insieme. E' un rapporto stagnante che si osserva talora in coppie sposate da molti anni.

Il quinto tipo è "l’amore romantico ", che  è una combinazione di intimità e di passione (tipo Giulietta e Romeo).  C'è vicinanza e simpatia, con l’aggiunta dell’attrazione fisica e dell’eccitazione, ma senza l’impegno, come un’avventura estiva che si sa che finisce.

Sesto tipo: "l'amore fatuo",  è quello che comporta la passione e l’impegno, ma senza intimità . E’ l’amore da fotoromanzo: i due si incontrano, dopo una settimana sono fidanzati, e dopo un mese si sposano. S’impegnano reciprocamente in base all’attrazione fisica., ma dato che l’intimità ha bisogno di tempo per svilupparsi, manca il nucleo emotivo su cui può reggersi l’impegno. E’ un tipo d’amore che di solito non dà buon esito nel lungo periodo.

Il settimo tipo è il "sodalizio d’amore ", dove c'è intimità ed impegno reciproco, ma senza passione . E’ come un’amicizia destinata a durare nel tempo. Quel tipo di amore che spesso si osserva nei matrimoni dove l’attrazione fisica è scomparsa.

Infine quando tutti e tre gli elementi si combinano in una relazione, abbiamo quello che Sternberg chiama "amore perfetto o completo ". E’ un compito aperto, non una tappa raggiunta una volta per tutte. In questa visione, l’indice più valido per predire la durata di una relazione è dato dalla consonanza tra triangolo ideale passivo (i sentimenti che si desiderano dall’altro) e il triangolo percepito (i sentimenti che si presuppongono dall’altro).

La relazione tende a finir male se non c’è corrispondenza tra quello che si vuole dall’altro e quello che si pensa di riceverne: chiunque ha amato senza essere ricambiato altrettanto, sa quanto può essere frustrante.

Nella ricerca fatta sui fattori che tendono a diventare più importanti con l’andare del tempo, si sono rilevati questi tre:

la disponibilità a cambiare in funzione delle esigenze dell’altro;

la disponibilità ad accettare le sue imperfezioni;

la comunanza di valori.

Queste sono cose che è difficile giudicare all’inizio di una relazione: l’idea che l’amore vinca tutti gli ostacoli è molto romantica, ma poco reale. Quando si devono prendere delle decisioni, quando arrivano i figli e si devono fare alcune scelte, una cosa che sembrava poco importante, lo diventa.

Con gli anni nelle coppie diminuiscono la capacità di comunicare, l’attrazione fisica, il piacere di stare insieme, gli interessi in comune, la volontà di ascoltare, il rispetto reciproco, il romanticismo.

Anche se è deprimente è importante fin dall’inizio sapere che cosa aspettarsi col tempo, avere aspettative realistiche circa quello che si potrà ottenere e quello che finirà con l’essere più importante a lungo andare.





ciro

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Re:L'amore è la chiave...
« Risposta #6 il: Ottobre 15, 2012, 07:40:58 »
" E' " non si cura di tutte le misere civiltà umane presenti o future con i loro soggettivi distinguo, sempicemente E' .
E' chiaro che non  sto parlando di meri processi cognitivi deduttivi o induttivi.

Ciro

ziaci

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Re:L'amore è la chiave...
« Risposta #7 il: Ottobre 16, 2012, 00:08:37 »
Non è facile vivere IN amore tra le mille piccole insidie del quotidiano,
l'importante è avere sempre una tensione verso esso,
non è una visione romantica
ma è il desiderio di voler vivere pienamente
acrobata del tempo, sospesa a mezz'aria, senza rete sto.
C.

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Re:L'amore è la chiave...
« Risposta #8 il: Ottobre 16, 2012, 08:41:34 »
" E' " non si cura di tutte le misere civiltà umane presenti o future con i loro soggettivi distinguo, sempicemente E' .
E' chiaro che non  sto parlando di meri processi cognitivi deduttivi o induttivi.

Ma basta ad un letterato qual tu sei dire l’amore E’ ? Lo consideri definito ed uguale per tutti ?

L’amore è indefinibile perché è soggettivo. Può essere più o meno intenso, può variare dal romantico al passionale, può dare tranquillità o tormenti, può suscitare gelosia o dipendenza affettiva, molti lo confondono con il desiderio sessuale.

La complessità della vita amorosa e sessuale è legata a numerose variabili, ed in particolare alle caratteristiche di personalità degli individui che, pur nell’ambito della normalità, presentano un diverso modo di relazionarsi con se stessi e con gli altri.

Doxa

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Re:L'amore è la chiave...
« Risposta #9 il: Ottobre 16, 2012, 10:10:37 »
L’amore tra l’uomo e la donna è un’esperienza umana universale.

Le caratteristiche dell’amore sono individuali ma i connotati permangono nel tempo. A mutare sono soltanto i tratti esteriori, perché sono soggetti all’influenza culturale e sociale, che li rendono conformi alle modalità d’agire nelle diverse epoche.

Poeti e narratori tentano di descrivere l’amore, ma sanno che è un sentimento complesso e non riducibile in una formula, perché coinvolge la psiche ed il corpo, la  biologia e fisiologia dell’individuo. 

Esperienza antica e sempre nuova, l’amore indirizza l’individuo alla formazione della coppia, al noi, alla condivisione come espressione della reciprocità che si arricchisce della diversità.

L'amore di coppia esige l'esclusività, il coinvolgimento totale di sé, l’oblatività come capacità di donarsi al/la partner: l’amore è offerta gratuita e non interscambio di doni per dovere di reciprocità.

I partner condividono emozioni, sentimenti, passioni; i loro corpi cercano l’unità senza annullare l’alterità.

Il sentimento  dell’amore pretende di avere solo per sé la persona amata.  Non c’è spazio per accogliere  un altro individuo all’interno dell’amore di coppia, la fedeltà è spontanea.

Quando finisce la relazione amorosa  svanisce l'attaccamento, ma ci vuole tempo, specie se si viene lasciati. 

Dopo il cosiddetto “periodo di lutto” per la fine di un amore si torna ad amare. Ed ogni volta è come  se fosse la prima volta, perché si svolge con modalità e personalità diverse dalla precedente relazione.
 
Amare ed essere amati. L’amore lo immaginiamo, lo desideriamo, lo speriamo e lo sperimentiamo.

Doxa

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Re:L'amore è la chiave...
« Risposta #10 il: Ottobre 16, 2012, 10:59:47 »
Non è facile vivere IN amore tra le mille piccole insidie del quotidiano,
l'importante è avere sempre una tensione verso esso,
non è una visione romantica
ma è il desiderio di voler vivere pienamente

Concordo con te Ziaci.

L’affettività, l’amore, la reciproca fiducia, l’empatia, aiutano lo sviluppo della personalità.

Ma per amare occorre che il soffio vitale sia in noi, altrimenti  l’amore si attenua, finisce.

Il soffio vitale che alimenta l’amore è come una leggera brezza, una lieve carezza che dà senso alla vita.  Non conosce  le ore, i giorni,  le stagioni, gli anni.

L’amore è sempre generoso, diverso dall’amore-possesso, l’amore-tirannia, l’amore-ossessione.

Amare significa non poter fare a meno della persona che ami, ma quella persona non è tua solo perché l’ami. Devi rispettare la sua libertà, accettarla per quello che è.

L’educazione ad amare è fondamentale nella vita di ognuno. L’amore è un sentimento che non si può insegnare o apprendere per via teorica; lo si può conoscere solo sperimentandolo, vivendolo.

L’amore  è energia radiante, fa superare le sofferenze psicologiche,  dà la speranza, ma  può dare anche la  disperazione, perché  nel rapporto d'amore di solito c'è chi ama o ama di più. E quando finisce la donazione, perché si è donato tutto ciò che si poteva donare, allora l'amore finisce: si lascia o si viene lasciati.

Senza amore è vita ? Ma che vita è ? Sì, certo, bisogna anzitutto autoamarsi però è determinante anche  amare ed essere amati dagli altri. Accettarci per come siamo ed essere accettati dagli altri.



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Re:L'amore è la chiave...
« Risposta #11 il: Ottobre 16, 2012, 16:59:26 »
L'amore di cui parlo non riguarda quello tra gli amanti, tra madre  i figli, tra  il popolo ed il capopopolo.Tutt'altro. Non contiene intimità, passione e impegno che durano quanto un batter di ciglia in relazioni a tempi universali.  L'amore di cui parlo è quello di Aurobindo, da cui nascono questi commenti, ma anche quello di Francesco  d'Assisi. Ma anche di più e oltre. E' unione ma non possesso, è il Tutto perche il Tutto comprende. E'.

Ciro

Doxa

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Re:L'amore è la chiave...
« Risposta #12 il: Ottobre 17, 2012, 10:33:57 »
Ringrazio Presenza  per aver postato i versi di  Sri Aurobindo ed il richiamo di Ciro a questo autore che non conoscevo.

Con sorpresa ho letto la risposta che egli diede ad uno dei suoi aspiranti biografi. Parla di coscienza, ed è il tema dei miei ultimi post nella sezione scienza in questo forum. 

Aurobindo: "Io e la Madre siamo una sola ed unica Coscienza - La coscienza della Madre e la mia sono la stessa: la Coscienza divina che è una in due, poiché tale è la necessità del gioco divino. Chiunque si volga alla Madre fa il mio yoga... Nulla può essere fatto senza la Sua conoscenza e la Sua forza, senza la Sua coscienza. Se qualcuno sente veramente la coscienza della Madre, dovrebbe sapere che io sono lì, presente dietro ad essa; e se percepisce la mia coscienza, sa che è anche la coscienza della Madre".

Nella biografia di questo filosofo e mistico indiano leggo che fu anche poeta, scrittore  e maestro di yoga. Fu considerato dai suoi discepoli un avatar, un'incarnazione dell'Assoluto.

Anche Gesù Cristo fu considerato dai suoi discepoli l’incarnazione di Dio.

La storia si ripete…Non vi sembra che ce ne siano troppi ?

Se ho compreso in modo corretto, Aurobindo nei suoi versi si riferisce all’amore trascendentale, che è un amore ideale ma non reale. E noi umani viviamo nella realtà, perciò dobbiamo pensare anche all’amore di coppia, che è un amore immanente, che crea felicità e sofferenza.

Fatemi sapere se vi va di dialogare su questo argomento terrestre, altrimenti concludo con questo post.
« Ultima modifica: Ottobre 17, 2012, 12:20:08 da dottorstranamore »