Lei sapeva ascoltare, oh sì eccome. Aveva il corggio di ricominciare ogni volta, tutte le volte. E certo che la vita gliene aveva combinati di scherzi, sua madre accanto a lei quella volta che rischiò di morire e poi riuscì a riprendersi disse: ora sì che non ti batte più niente!
Lei era così, e nemmeno sapeva di esserlo. Tutto le veniva spontaneo come quando a quindici anni s'innamorò di Sergio e ci rimase fino a sposarlo. Tutti erano contenti lì a mare, era là che si erano conosciuti quei due ragazzi e quanto fossero felici le famiglie lo sapevano tutti perfino gli scogli.
Lei dava, una parola o uno sguardo, un sorriso e se stessa. E quando morì veramente a 34 anni, nemmeno gli scogli riuscirono ad accettarlo. Il mare sembrava cambiato di colore, il sole non riusciva più a scaldare e le famiglie si chiusero ognuna nel proprio dolore. Gli sguardi dispersi, i corpi vaganti, la luce ormai spenta e il buio nelle scale.
Una strada incolore, una barca a rovescio, una bimba in silenzio e una febbre che sale. Tre anni così, di niente in quel niente ormai fatto di niente. Il tutto era andato, sepolto e imbiancato insieme a quel legno, lì sotto alla terra in quel di settembre insieme a quel mentre che lei a tutti aveva strappato.
Una bimba ha lasciato, e con lei il suo passato. Ora danza il presente e la luce contorna e il suo quadro ritorna.
Nulla si perde.