Qualcosa è accaduta, d'improvviso i miei occhi ti seguono prima ancora dei miei pensieri e ti sento freddo. Ti alzi dal divano e dicendomi della tua stanchezza di lì a poco te ne vai.
Adesso sto qui seduta, a forza rimando in gola i miei pensieri, rimbalzano come fossero una pallina sul muro, e vorrei invece che andassero oltre e si perdessero in quel prato fatto di tante parole dove non si conosce inizio e fine e tutto è un lento fluire.
Rimasta nell'aria la tua freddezza vorrei riscaldarla col fuoco. E' già notte e solo domani rimane per comprendere che tutto questo è l'inizio della fine, o solo la stanchezza che paralizza.
Che faccio adesso, guardo la stanza fino a che il sonno sopraggiunge, o prendo il mio libro e inizio a leggere? Eppure gli occhi mi cedono, le palpebre si chiudono e il mio unico desiderio adesso è andare a dormire. Sono anche io troppo stanca per pensare a teorie, ciò che mi aspetta è il viaggio, lo so, e non una meta. Il mio viaggio ha coinciso con te, e potresti ad un certo punto non volerlo più, lo so, me lo dico e tuttavia adesso che è giunto il momento, forse faccio fatica a sorridere e mi dico: basta.
Domani è un altro giorno.