Viva L’Italia! L’Italia distrutta e vituperata dagli ex comunisti. Dai rincoglioniti e dai buonisti. Di tutti gli italiani che pensano ancora: Viva-chi-capita, Francia-o-Spagna-purché-se-magna!
“La mia Italia non è l’Italia d’oggi. L’Italia godereccia, furbetta, volgare, degli italiani che (come altri europei, intendiamoci) pensano solo ad andare in pensione … e che si appassionano solo per le vacanze all’estero e le partite di calcio. L’Italia meschina, stupida, vigliacca, delle piccole iene che pur di stringere la mano a un divo di Hollywood venderebbe la figlia a un bordello di Beirut…
L’Italia opportunista, doppiogiochista, imbelle, dei partiti corrotti e incapaci che non sanno né vincere né perdere però sanno come incollare i grassi posteriori dei loro rappresentanti alla poltroncina di deputato o di sindaco o di ministro…
L’Italia degli ex comunisti che per quarant’anni (ma dovrei dire cinquanta, visto che incominciarono quando ero giovanissima) hanno riempito di lividi la mia anima. Mi hanno offeso con la loro presunzione, il loro terrorismo intellettuale, la loro abitudine di schernire e denigrare chi la pensa in modo diverso da loro. Sicché chiunque non sia comunista lo trattano da cretino, Da troglodita. […] L’Italia dei preti rossi, insomma, dei trinariciuti che caduto il Muro di Berlino cambiarono tono. Smarriti come pulcini che non possono più rifugiarsi sotto le ali della madre chioccia cioè dell’Unione Sovietica finsero di effettuare un esame di coscienza. Spaventati come parroci che temono di perdere la parrocchia e con la parrocchia i privilegi acquisiti, si misero a fare i liberali, anzi a dar lezioni di liberalismo e tolleranza e magnanimità. Divennero buonisti ed oggi posano a virtuosi. Per battezzare i loro partiti e le loro alleanze usano nomi di carattere vegetale o floreale cioè querce e ulivi e margherite… Assurgono anche a cariche fascinose. Intascano stipendi miliardari, frequentano salotti à la page. Infine vengono a New York per comprare le camicie da Brooks Brothers, e i lenzuoli da Bloomingdale’s […]
La mia Italia non è nemmeno l’Italia infingarda e smidollata, edonistica, che priva di ideali vive nel culto della comodità e per Libertà intende Licenza. (“io-foccio-quel-che-cazzo-mi-pare”). L’Italia che ignora il concetto di disciplina anzi di autodisciplina, e ignorandolo non lo connette al concetto di libertà: non capisce che la libertà è anche disciplina anzi autodisciplina."
Tank you Oriana.