Autore Topic: Dialogo tra un uomo e l'attrice  (Letto 291 volte)

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Dialogo tra un uomo e l'attrice
« il: Agosto 27, 2012, 11:44:04 »

- Grandi parole per piccoli quotidiani gesti. Sono così, teatrale, scenografica e immensa.
- Certo sei un'attrice e reciti anche con te stessa.
- Sono tutto e tutti, esco ed entro da ognuno, ma non abbandono mai la scena.
- Perché il quotidiano ti fa paura, tu non sai vivere.
- Vivo invece più di chiunque altro crede di vivere.
- Chi crede di vivere sei tu, con le tue parrucche e i tuoi inganni.
- Ah inganni! Io li recito soltanto, tu li architetti.
- Siamo fatti della stessa pasta noi due, mentiamo ogni momento, in ogni circostanza, con chiunque.
- Ah no mio caro, io non mento, recito. Chi mente sei tu.
- Vivo nella menzogna, è vero, e ciò mi fa sentire quello che sono, un poveretto. Mentre tu, tu recitando ti dai arie da grande donna, e sei una poveretta come me.
- L'arte m'innalza, la tua menzogna ti schiaccia. Non sono come te e adesso vai via, non sopporto più il tuo puzzo di cadavere.
- Vado via, sì, esco di scena e ti lascio alla tua miseria, tra merletti strappati, parrucche ingiallite, e trucchi impolverati. E ora guardati a quello specchio, sei ruga, sei solco.
- Via, via da qua, cadavere. Sarò carne avvizzita, ma tu non hai nemmeno sangue.
- Il mio sangue l'hai bevuto, e adesso sono io che vado a cercarne altro da una vita più giovane e più vera. Sono io che ti lascio, misera maschera.
- Addio, misero uomo!
- Addio!